San Giovanni in Persiceto: Città del Carnevale storico e dello Spillo

Lo ha deliberato il Comune di Persiceto. Appositi cartelli stradali turistici, con la denominazione ufficiale, verranno collocati nelle maggiori vie d’accesso al capoluogo.  Secondo l’amministrazione comunale recenti ricerche effettuate nell’archivio storico comunale hanno permesso di recuperare documenti storici sul conferimento del titolo onorifico di “Città” a San Giovanni in Persiceto da Papa Gregorio XVI, con provvedimento del 1838. E con successiva attribuzione dello stesso titolo dal capo del governo Mussolini, con provvedimento del 1928. Persiceto ha quindi titolo ufficiale per fregiarsi del riconoscimento di “Città”.
“Nel 2002 – spiega Dimitri Tartari assessore comunale alla comunicazione – con delibera di giunta regionale, il Comune di San Giovanni è stato inserito nell’elenco dei Comuni a economia prevalentemente turistica e delle Città d’arte. Insomma, la caratteristica dello ‘Spillo’ connota in maniera peculiare il Carnevale persicetano e questa caratteristica appartiene alle origini stesse del Carnevale, tanto da essere già presente come definizione nelle cronache di fine Ottocento. E allora abbiamo pensato di riconoscere Persiceto con l’ufficiale denominazione di ‘Città del Carnevale Storico e dello Spillo’ “.
Lo Spillo, in dialetto “al Spéll”, significa letteralmente “zampillo” o “schizzo”, ma assume anche il significato di trasfigurazione. Infatti i carri si presentano in piazza camuffati, e qui ad uno ad uno si trasformano quasi completamente, “dischiudendosi” e svelando così la propria allegoria. Per mezzo di ingegnosi meccanismi nascosti, appaiono forme nuove, nuovi e più brillanti colori, maschere e personaggi che recitano una breve pantomima, il tutto accompagnato da una studiata colonna sonora.
La prima edizione ufficiale del Carnevale risale al 1874, grazie alla Società del Bertoldo, fondata l’anno precedente, che si pose come obiettivo di organizzare e coordinare le attività spontanee che si svolgevano. Ma secoli prima se ne trovano le tracce in scritti di studiosi di storia locale. Nell’’Archiginnasio di Bologna è conservato un documento antico, con la presunta data del 1605, in cui si elencano le spese sostenute da San Giovanni in Persiceto per eventi legati alle feste di Carnevale. Nel corso degli anni si sono avute diverse pause dei corsi mascherati, tra cui le più lunghe sono state in occasione delle due guerre mondiali, e dal 1956 al 1969 compresi. Dal 1970 il Carnevale è ripreso e non ha più subito interruzioni. E quest’anno si è celebrata la 140esima edizione.

Pier Luigi Trombetta

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