Sonica: i volontari del Comitato

Ciao a tutti, grazie per i commenti positivi (e negativi) e grazie per le condivisioni.
Alla fine, lo spirito di Sonica è sempre stato questo: libero spazio per libera espressione di idee.

Ci esprimiamo come Comitato perché abbiamo letto molti dei vostri commenti,
perché abbiamo sostenuto il Festival con la presenza, con il sudore e con ore sottratte alla nostra vita privata in favore di qualcosa che abbiamo sempre pensato essere grande e importante.
Perché Sonica era un pezzo della nostra estate.

Non condividiamo la decisione del nuovo Sindaco, appresa durante il Consiglio Comunale, che si è assunto la responsabilità personale della scelta di sospendere Sonica per quest’anno perché desidera investire in altro e perché non condivide l’investimento nella musica e nel Festival.
Ogni Amministratore fa le sue scelte, scelte che siamo tutti liberi di condividere o meno.

A chi, però, pensa che non fosse pronto nulla, rispondiamo che i soldi erano presenti in bilancio (e Sonica era presente anche in uno dei due programmi elettorali presentati), che erano già stati opzionati Marracash, Bersani e Mannarino e che per la firma dei contratti, per correttezza, si attendeva l’esito delle elezioni.
Ma Sonica è, prima di tutto, una scelta sicuramente politica. Si deve voler scegliere di investire su un festival. Certo: puoi investire in altro modo. Sonica era una scelta, la scelta consapevole che investire sulla cultura è investire sul territorio e che la cultura è un servizio alla persona.

A chi dice che in tempi di crisi non si può pensare alla musica chiediamo di pensare a quante persone lavorano al servizio di un festival come questo: tecnici, musicisti, aziende artigiane del territorio, fornitori. Chiediamo di pensare al beneficio che ne traevano le piccole realtà commerciali locali grazie alla presenza di così tante persone. E questo, per un’Amministrazione, è importante così come la promozione territoriale. E’ davvero così vero che al Comune non tornava indietro niente?

A chi ha dipinto Sant’ Agata come una zona di guerra, senza scuole e senza strade a causa dei soldi investiti nel festival non rispondiamo perché se lo pensa davvero continuerà a pensarlo ed è inutile che esprimiamo la nostra opinione contraria.

A chi pensa che basti “sfruttare” gli sponsor, rispondiamo che non basta avere una grande ditta sul territorio perché un festival sia finanziato del tutto. Però è un’informazione non corretta perché gli sponsor ci sono sempre stati: grazie ai contributi della Provincia, della Regione, degli altri comuni di Terred’Acqua e degli sponsor che sostenevano il festival, dei 60 mila che il comune prevedeva a bilancio, 20mila erano le entrate dagli sponsor.
E li ringraziamo ancora, per un’ultima volta.

A chi pensa che un evento così si possa sospendere per un anno e ritornare in futuro in grande stile, rispondiamo che un festival come quello di Sonica è come una casa: ci vuole tanto a costruirlo, passione, lavoro, persone, ma poco tempo per buttare giù tutto. E ricostruire non è mai facile o non è mai così automatico. In più l’Amministrazione si è chiaramente espressa per il futuro: non investirà più su Sonica come si è sempre fatto.
E un festival diverso…bè, allora non è Sonica.

A chi parla di destra e sinistra rispondiamo che Sonica è, era, un festival indipendente.
Un Festival nato per dare la possibilità a tutti di ascoltare musica senza pagare il prezzo di un biglietto, quindi alla portata di tutti, nato per sottolineare l’importanza di stare insieme e anche di FARE musica: nato come manifestazioni di band emergenti nel tempo è diventata la tre giorni di concerti che conosciamo, ma di palchi ce ne sono sempre stati due perché i gruppi del territorio avessero la possibilità di suonare e farsi conoscere.
Nato per dare spazio alle associazioni di Sant’Agata e ad associazioni nazionali che si occupano di diritti, da Emergency a El ouali; nato come presidio sociale per parlare dei problemi della droga e dell’adolescenza.

E non abbiamo citato una cosa fondamentale di Sonica: il lavoro volontario, così fondamentale che ha sempre affiancato l’investimento culturale dell’Amministrazione.
Il nostro comitato è nato per sostenere il festival.
Non è mai stato difficile entrare nel comitato: se passavi durante quei tre giorni e avevi voglia di lavorare, avevi diritto ad un turno alla piastra o al riempimento piade e ricevevi una maglietta dello staff.

Questo quindi è un saluto.
A noi che di anni, nel comitato, ne abbiamo dai 12 ai 70 e che abbiamo vestito anche i nostri figli con la maglietta del volontario di Sonica Festival.
A noi che quando finiva il mangiare vi chiedevamo col megafono di avere pazienza e andavamo a prendere tutto quello che riuscivamo a trovare nei locali vicini.
A noi che discutevamo di politica senza mai andare d’accordo. Perché parlate tutti di destra e sinistra, ma nel comitato convivevano tante ideologie: non è mai stato chiesto il partito sostenuto o il politico votato. Poi, nelle pause, si poteva anche litigare perché tanto le idee erano sempre troppo diverse, ma era il tempo della pausa sigaretta.
A noi che abbiamo sempre visto i concerti attraverso le vostre teste e ascoltato la musica tra gli ordini delle vostre piade.

E un saluto a voi, sia a quelli che dicono che sonica era una cagata (cioè: non siete mai venuti?????), e a chi, Sonica, mancherà tantissimo.
A voi che con il freddo e con il caldo, con la pioggia o con il sole eravate lì e avevate tutte le età, ad aspettare ore prima e a non andare mai a casa o a dormire sul prato perché non c’erano autobus a portarvi a casa o eravate troppo stanchi per guidare.
A voi che ci guardavate strano quando non capivate perché il vostro ordine non arrivava mai: ma eravate sempre tantissimi e noi non siamo cuochi! Però grazie per la pazienza.
A voi che rinunciavate al week end al mare perché c’era sonica a Sant’Agata.
A voi che eravate a gridare sotto il palco. Vi abbiamo sentiti tutti anche se vi davamo le spalle: mamme, nonni, giovani, anziani. Curiosi o appassionati.
A voi, molto probabilmente ignari di quanto Sonica sia stata voluta e difesa, sostenuta e promossa.
A voi che, come noi del Comitato, Sonica l’avete vista nascere e crescere.
E a chi ci marca come troppo da una parte politica o troppo dall’altra possiamo rispondere citando anche la Bibbia dove sta scritto che esiste “un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare”.
E Sonica era per tutti il tempo di ballare.

I volontari del Comitato

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