Emilia Romagna. Assessori e dirigenti, tutti i ‘grandi esclusi’ rimasti senza seggio

Al netto dello choc per la bassissima affluenza alle urne, per qualcuno la tornata elettorale per il rinnovo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna si chiude anche con una punta di delusione personale. Perché sul campo restano alcuni “grandi esclusi”, candidati in vista che non sono riusciti a guadagnarsi il favore degli elettori. A Bologna, per esempio, restano fuori dalla pur esigua pattuglia degli eletti di Sel, il capogruppo in Comune, Cathy La Torre e la segretaria provinciale Egle Beltrami. Scelto dal Pd come esponente della società civile in grado di attirare consensi, non ce la fa Fulvio De Nigris, fondatore della Casa dei risvegli intitolata al figlio Luca. Non passa nemmeno anche Luigi Tosiani, lo sfidante sconfitto da Raffaele Donini nelle primarie per la segreteria Pd. Balzato agli onori della cronaca politica per alcuni video promozionali politicamente scorretti (celebre quello ‘metti l’immigrato in cantina’), non riesce a farsi eleggere nemmeno il leghista Umberto Bosco. E così di Bologna il Carroccio manda un imolese.

Fuori anche il capogruppo di Forza Italia a Palazzo D’Accursio, Michele Facci, staccato nelle preferenze dal pigliatutto Galeazzo Bignami. Dopo aver sposato la causa grillina, Dario Pataccini, cronista al centro dell’inchiesta sulle interviste a pagamento ai consiglieri regionali, resta fuori dall’Assemblea. Stesso destino per i candidati centristi di Ndc (Valentina Castaldini coordinatrice regionale) e Udc: Silvia Noè, consigliera di lungo corso in viale Aldo Moro manca la riconferma. Così come l’ex dipietrista uscente Sandro Mandini. Esclusi ‘eccellenti’ anche a Modena.

Indagato nello scandalo dei rimborsi ai gruppi consiliari (è riuscito a farsi ascoltare dai pm alla vigilia del voto), esce di scena anche Luciano Vecchi, esponente del Pd modenese, scelto per sostituire Giancarlo Muzzarelli (divenuto nel frattempo sindaco di Modena) all’assessorato alle Attività produttive. Vecchi era il candidato Pci-Pds-Ds di Modena città ed era stato messo in lista ‘al posto’ del capogruppo comunale Pd Paolo Trande, non senza parecchie tensioni tra i dem. Per la Lega non è passato Denis Zavatti, della Bassa, ma Stefano Bargi. Niente da fare anche per Enrico Campedelli, primo dei non eletti Pd, ex sindaco di Carpi in corsa come prossimo segretario regionale dei democratici.

Non è stato rieletto nemmeno il leader storico della comunità Lgbt, Franco Grillini, in corsa con una sua lista civica. Esclusa, se così si può dire, con beffa Maria Cristina Quintavalla, candidata alla presidenza della Regione dall’Altra Emilia-Romagna, lista che riesce comunque ad eleggere un consigliere a Bologna, responsabile della consulta giuridica della Cgil, Piergiovanni Alleva. A Reggio Emilia manca il seggio l’ex presidente nazionale della Cna Ivan Malavasi, candidato nelle liste del Pd, che ha incassato 4242 voti ed è stato superato da Silvia Prodi (4.792). Tra i berlusconiani nessun reggiano eletto: Giuseppe Pagliani, capogruppo in Comune di Forza Italia, si ferma a 2.634 preferenze. Matteo Riva del Centro democratico, sconta infine l’inchiesta sulle spese pazze in Regione e incassa solo 192 voti.

A Parma la consigliere regionale uscente Gabriella Meo (Verd, Emilia-Romagna civica), ottiene solo 176 preferenze. E Quintavalla arriva seconda in lista per preferenze (ne colleziona 671), mentre nella città amministrata dal grillino Pizzarotti, il M5s non riesce ad eleggere nessun consigliere regionale. Esclusi eccellenti anche a Rimini: Marco Lombardi di Forza Italia, (1.098 preferenze) ex consigliere regionale, eletto nel 2000, 2005 e 2010, e coordinatore provinciale di Fi; e Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (1.288), attuale consigliere comunale (Gruppo Misto) ed ex consigliere regionale (eletto nel 2005).

Nella provincia di Forlì-Cesena non ce l’ha fatta a riconfermarsi Luca Bartolini di Forza Italia (3.251 preferenze), ex consigliere regionale eletto nel 2005 e nel 2010. Disco rosso anche per Matteo Milandri della lega Nord, consigliere comunale a Bertinoro, nonostante le 1.589 preferenze. E per Daniele Zoffoli ex segretario territoriale del Pd di Cesena (4.257). Esclusa eccellente a Ravenna nelle file del Partito democratico, Ouidad Bakkali,(4.932 preferenze) assessore alla Cultura, fuori per 254 voti. E nella giunta Matteucci non è andata bene neanche alla titolare del Bilancio, Valentina Morigi di Sel (661). Fuori anche il consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani (653).

Fonte Agenzia Dire – www.dire.it

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