Il sindaco Broglia in merito alle indagini della Procura

Comunicato Ufficiale del Sindaco Comunicato Ufficiale del Sindaco

In merito alle notizie uscite sulla stampa e riportate anche da diverse emittenti televisive riguardanti la conclusione dei procedimenti di indagine investigativa da parte della Procura, con avviso di reato nei confronti di sette famiglie risultanti residenti in immobili inagibili, cinque delle quali avevano usufruito del contributo per autonoma sistemazione post sisma, si dichiara quanto segue:

“Non solo ho piena fiducia, ma sono orgoglioso del lavoro che è stato fatto e che ancora incessantemente viene svolto dal Vice sindaco con delega al sociale, dal direttore dell’area sociale e dai funzionari comunali sulla gestione degli aiuti alle persone terremotate che a vario titolo si sono rivolte a nostri sportelli.
Tutto si è svolto e si sta svolgendo con un controllo attento, puntuale, serio e rigoroso, al fine di evitare che alcuna risorsa vada sprecata e nel contempo che nessuno rimanga escluso. I requisiti necessari per mantenere il contributo di autonoma sistemazione vengono controllati puntualmente e costantemente e riguardano il 100% delle famiglie che percepiscono il contributo, andando ben oltre la percentuale di controllo prescritta dall’ordinanza regionale (controlli a campione del 5% sul totale delle domande ricevute).
Vorrei ricordare, prima di tutto a me stesso, che a giugno 2012 circa 5000 persone dormivano fuori dalla propria abitazione e che avevamo più di mille persone sotto le tende e che il 23 agosto, sempre del 2012, chiudemmo il campo sfollati, in netto anticipo sul resto dei comuni terremotati, trovando a tutti una sistemazione abitativa o alberghiera o accogliendo la domanda di contributo, in caso di sistemazione trovata in autonomia.
A giugno 2012 siamo partiti con 730 nuclei familiari che usufruivano del CAS (Contributo autonoma sistemazione); oggi i nuclei si sono ridotti a 162. Si tratta di famiglie che avevano, ed hanno per la grande maggioranza, una abitazione inagibile di grado E, cioè il più grave nella scala dei danni e stanno procedendo alla ricostruzione direttamente, se proprietari, o indirettamente, se affittuari.
Proprio grazie al rigore assoluto in merito ai controlli, mese dopo mese, siamo riusciti a ridurre la platea degli aventi diritto, andando anche, quando necessario, ad avviare le procedure risarcitorie sul pregresso, ove, anche per un solo giorno, fosse stato erogato un contributo non dovuto.
Ricordo, sempre a me stesso, che le erogazioni sono bimestrali e vengono autorizzate dalla struttura commissariale, previa istruttoria favorevole degli uffici comunali, mentre il venir meno di un requisito, come ad esempio l’avvenuto ripristino della abitazione o la modifica del nucleo familiare, può accadere ogni giorno il che, in alcuni casi, non collima con le scadenze dei pagamenti. Tali situazioni vengono sanate nella liquidazione del bimestre successivo o recuperate con apposito accertamento.
Nel merito specifico dell’indagine svolta dalla procura nei confronti di sette nuclei familiari che sono risultati essere residenti nella loro abitazione in modo improprio, due di questi sette non percepivano nessun contributo, ma sono risultati risiedere nella loro abitazione nonostante l’inagibilità, mentre gli altri cinque, oltre a risiedere in un immobile inagibile, percepivano anche il contributo per l’autonoma sistemazione.
Gli accertamenti sono stati effettuati in parte dalle forze dell’ordine, ente preposto a tale scopo, le quali, dietro segnalazione da parte di privati, hanno svolto i loro accertamenti mirati, arrivando a rilevare quattro situazioni anomale; su una platea molto più vasta e’ stata svolta un’indagine da parte del comune di Crevalcore attraverso un lavoro meticoloso, di incrocio di dati sui consumi di utenze e di riscontro delle singole sistemazioni abitative o autonome.
Questa indagine ha portato alla luce sette situazioni nelle quali i consumi erano compatibili con la presenza fissa di persone negli alloggi. L’ufficio ha prontamente segnalato tali situazioni alla Polizia Municipale, i cui sopralluoghi hanno escluso la presenza costante di sei nuclei nell’abitazione inagibile, in quanto si trattava di persone che durante i mesi invernali avevano deciso di accendere il riscaldamento per non ammalorare ancora di più l’edificio o di persone che avendo la casa inagibile ma la pertinenza (garage, fienile) agibile, avevano dirottato le utenze su quest’ultima. In un caso, la Polizia Municipale ha accertato la presenza effettiva di una residenza continuativa. Questo abuso è stato immediatamente segnalato alle forze dell’ordine, le quali, a loro volta, lo hanno aggiunto ai precedenti quattro casi e denunciato in Procura.
In tutti e cinque i casi, non appena avuto riscontro dell’abuso, sono stati immediatamente sospesi i contributi. Nel caso della famiglia da noi segnalata sono state avviate anche le procedure risarcitorie dei pregressi, avendo noi direttamente accertato l’abuso, mentre nel caso delle altre quattro, essendo state ad operare le forze dell’ordine cioè un ente esterno, abbiamo aspettato proprio la chiusura delle indagini per avere titolo a procedere con il recupero di quanto indebitamente percepito.
Premesso che a tutt’oggi non abbiamo ricevuto nessun atto e nessuna forma di comunicazione formale di chiusura indagini da parte della Procura, né tanto meno segnalazioni di indagini su ulteriori nuclei familiari, sottolineo che, per quanto ci riguarda, non sono mai esistite situazioni di abusi non segnalati agli organi preposti, non esistono situazioni a noi note di nuclei familiari che risiedono impropriamente in abitazioni inagibili né sono esistite in passato situazioni tollerate di questo tipo, e che, ove mai la notizia di cento famiglie sospette e che sarebbero sotto inchiesta facesse riferimento al tabulato delle utenze, che contempla per l’appunto un centinaio di nuclei, detto tabulato e’ stato da noi direttamente richiesto ai gestori, e’ stato da noi costruito proprio per verificare puntualmente ogni eventuale abuso, e’ stato da noi controllato portando ai risultati sopra menzionati, ed è stato da noi fornito alle forze dell’ordine al fine di poter mettere loro nelle migliori condizioni di agire.
I controlli, oltre alle utenze, sono stati fatti anche con altri strumenti: visure catastali al fine di verificare altre proprietà libere ed agibile nel territorio, controlli incrociati con l’Ufficio Tributi sulla tassa rifiuti, controllo costante sulla composizioni anagrafica dei nuclei, evidentemente per operare in totale correttezza.
Tutto quanto detto e’ stato puntualmente fatto e comunicato alla Regione Emilia Romagna
nel corso di tutti questi mesi, dal 2012 in poi, ed è stato oggetto di verifiche accurate degli ispettori regionali, i quali hanno sempre rilevato la correttezza di tutti i procedimenti.
Siamo ovviamente a completa disposizione della Procura per essere ascoltati o mettere a disposizione tutte le carte e gli atti da noi prodotti, ma chiediamo fortemente che si faccia luce piena il più presto possibile su questa vicenda perché anche il solo sospetto di comportamenti eticamente, moralmente ancor prima che giuridicamente non corretti da parte di amministrazioni, dipendenti e famiglie terremotate non è sopportabile da comunità così duramente colpite dal terremoto e che a diverso titolo hanno visto la loro vita cambiare radicalmente dopo quel 29 maggio. Non si può aggiungere la beffa al danno, nessuno può e deve speculare sui soldi pubblici, nessuno può e deve commettere abusi, ma rifiuto l’accusa giornalistica di far passare me, la mia giunta ed i funzionari del mio comune come coloro che non hanno effettuato controlli o non hanno denunciato reati. Ci siamo fatti carico fin dal primo giorno della responsabilità di saper dire dei no di fronte a chiunque non avesse titoli per ricevere una qualsiasi forma di aiuto, ci siamo fatti carico di costruire attraverso le ordinanze le regole condivise per non dare contributi a pioggia, per mirare ai bisogni di ciascuno, anche esponendoci a critiche feroci di chi ha usato e continua ad usare il terremoto per altri scopi, meno nobili: oggi, non accetto l’idea che ci si venga a dire che non abbiamo vigilato, perché è proprio attraverso la vigilanza che si è arrivati a segnalare le situazioni sopra riportate”.

Cordialmente Claudio Broglia

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