Bologna. Il nido e la scuola dell’infanzia (anche) per i bimbi sordi

Un ambiente creativo, stimolante e sereno, in cui lavorano persone esperte che coinvolgono le famiglie in una coopartecipazione educativa. E’ l’esperienza del nido ‘Il cavallino a dondolo’ e della scuola dell’infanzia ‘Al cinema’ di Bologna, in cui anche i bambini con difficoltà dell’udito trovano le giuste spinte per l’apprendimento.

“Il primo aspetto che ho ritrovato è stato quello della cura dell’ambiente caratterizzato da materiali naturali, che consentono al bimbo di stimolare ed accendere una conoscenza sensoriale: inoltre il personale preparato, competente sempre sereno disponibile in ascolto e in continua collaborazione con la famiglia”, racconta la mamma, insegnante e psicomotricista, di un bimbo ipoacusico. All’interno del servizio “grazie alla compresenza delle insegnanti, vengono sviluppate attività laboratoriali in piccolo gruppi dove i bimbi sordi vengono inseriti insieme ai bimbi udenti– racconta la mamma-. Il bimbo diventa così protagonista del proprio apprendimento e, attraverso la continua sperimentazione ripetuta, acquisisce ed apprende: la stanza della sabbia, il laboratorio di cucina, di falegnameria, il cinema, il contatto diretto con il giardino, per scoprire, elaborare, entrare in contatto con la natura, vivere le radici del proprio essere e del sentirsi bambino”. Ciascun bimbo sceglie da sé il suo percorso, secondo le sue attitudini e le sue preferenze, in un ambiente ricco di stimoli e di sollecitazioni sensoriali, in modo che anche i bimbi con problemi di udito possano superare le loro difficoltà.

‘Il cavallino a dondolo’ è il risultato del coinvolgimento di alcune istituzioni pubbliche e private del territorio bolognese, nel 2006 la Fondazione Gualandi a favore dei sordi, l’Azienda sanitaria locale, l’Università di Bologna e l’Azienda ospedaliera S.Orsola-Malpighi “hanno infatti sottoscritto un Protocollo per il perfezionamento delle opportunità esistenti nel sostegno a ogni bambino sordo fin dalla nascita, per favorire il più alto livello possibile di autonomia cognitiva, relazionale e sociale e collaborano attivamente per raggiungere gli obiettivi”, spiegano gli stessi amministratori del nido sul loro sito.

La Fondazione “offre un ottimo servizio di logopedia, che continua anche tramite giochi in piccolo gruppo per consolidare e favorire un apprendimento cooperativo e di scambio di diverse competenze” commenta la mamma del piccolo alunno, che vuole ringraziare la realtà che ha scoperto in via Nosadella: “Vorrei ringraziare tutti il comitato scientifico e pedagogico, le insegnanti, i collaboratori, la logopedista per aver costituito una struttura dove la diversità diventa ricchezza anche perché ognuno a suo modo è diverso. E grazie a tutto questo il mio piccolo sta crescendo come i suoi coetanei convivendo con la sua disabilità ma migliorando giorno dopo giorno“.

Agenzia Dire – www.dire.it

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