Parco delle Gobbe, la parola ai lettori

Il 26 Agosto un articolo de Il Resto del Carlino denunciava gli incresciosi fatti successi durante una festa nel Parco delle Gobbe a San Giovanni in Persiceto. Numerose le imprecisioni e le inesattezze scritte nell’articolo, altrettanto numerose le opinioni dei cittadini e dei partecipanti alla festa. La redazione di CartaBianca news vuole dare voce ad alcuni commenti dei nostri lettori:

A. F. – “Cosa è successo lunedì sera al parco delle gobbe. E’ successo che circa 200 ragazzi di Persiceto e zone limitrofe hanno deciso di trovarsi tutti insieme, invece che passare la serata sempre con la solita cerchia ristretta di amici. E’ successo che una voce si è sparsa, la cosa è diventata grande, e si poteva incontrare chiunque, dai 17 ai 21 anni. E’ successo che dei giovani cittadini hanno rafforzato l’identità sociale del proprio paese, invece che demolirla sempre di più. Tutti insieme a parlare in un parco piuttosto che in casa davanti a uno schermo. E non è stato un rave party come un certo giornale ha voluto far credere all’opinione pubblica, non c’erano pitbull, punkabbestia senza maglietta o altre stramberie che abbiamo tutti potuto vedere in una foto assolutamente fuori luogo messa su un articolo riguardante l’evento. Non c’era nemmeno della musica, solo un continuo brusio dato dalle chiacchiere di molti ragazzi pieni di idee, di racconti e di sciocchezze da condividere con gli altri. Qualcuno ha portato da bere, qualcuno qualcosa da mangiare, qualcuno un telo per sdraiarsi a guardare le stelle, ed è stata una serata piacevole, molto diversa dalle solite e sempre uguali che si è obbligati a passare in mancanza di alternative. Non c’è stato nessun tipo di vandalismo, anzi, nella tarda mattinata del mattino seguente alcuni ragazzi sono tornati sul posto per portare il parco in condizioni migliori di quelle che hanno preceduto la “festa”. Gli ideatori originari del ritrovo (che non si sarebbero mai aspettati una tanto grande affluenza) hanno già parlato col Sindaco di San Giovanni per chiarire la situazione delle cose, e sono già partite delle idee per nuovi ritrovi del genere, nel pieno rispetto delle leggi e delle persone.”

M. L. – “Confesso, a 40 anni suonati sono ancora uno di quelli che fa tardi la notte. Sara’ per il mio mestiere o per i lavori che ho fatto, ma sono sempre stato uno degli ultimi ad andare a letto; ancora oggi alle feste mi ci infilo piu’ che volentieri. Ecco perche’ l’altra notte, rientrando dal lavoro all’una dopo mezzanotte, non ho potuto far altro che curiosare cio’ che succedeva nel parchetto sotto casa. Mi sono accorto di avere un’espressione sorridente e la tentazione di raggiungere i ragazzi. Poi pero’ mi sono reso conto che era tardi, troppo tardi! La notte fra lunedi’ e martedi’, la festa non sarebbe durata a lungo. Troppa gente, troppo vicino alle case. “Qualcuno chiamera’ i carabinieri” ho pensato. Ma e’ normale. Quante feste si sono fatte negli anni? Una casa di campagna, un capannone, una valle isolata, fra gli argini di un fiume. Lontano da chi non avrebbe partecipato e ti avrebbe guastato la festa. Inutile girarci attorno. Queste sono le regole e a non rispettarle talvolta si rovina tutto.

L. B. – Sono un ragazzo di 18 anni residente a Persiceto, più precisamente in via Montirone, vicino al parco dove si è tenuta la festicciola qualche giorno fa. Finalmente viene organizzato qualcosa anche dalle mie parti, all’interno di un bel parco, forse un po’ sconosciuto a molti, che percorro in bici ogni giorno per muovermi verso il centro storico per incontrarmi con i miei amici. Come ben si sa viviamo in un paese per vecchi, governato da vecchi. Spero che fra 30 anni anch’io apprezzi questo lato di Sangio, spero anch’io di apprezzare la monotona e sempre più scadente Festa dell’Unità e di unirmi anch’io a ballare con voi vecchi a ritmo di musica anni 70/80 (e in futuro magari anni 2000/2010, il genere di musica che piace a me ora), mi auguro anch’io che vengano organizzate delle sempre più monotone e meno popolate fiere di paese, come voi state facendo ora. Ma purtroppo sono nato in un’era in cui anche i giovani stanno riscoprendo la voglia di divertirsi facendo sentire che nella società esistono anche loro e che si possa rivitalizzare l’intera area urbana che poco alla volta sta morendo. La festa al parco delle Gobbe è stata eccezionale: un mega raduno di fine estate di ragazzi e ragazze del paese e dei dintorni. È stata un’occasione unica per rivederci tutti assieme (perché lì in mezzo ci conoscevamo TUTTI), per socializzare meglio con chi conoscevamo poco, per scambiare idee, battute, ricordi, o anche solo grida di sfogo così, solo per festeggiare ed essere positivi. Perché alla fine viviamo in un mondo di rabbia, di tensioni reciproche, di odio, di depressione, causati da guerre, corruzione, povertà economica e povertà d’animo, e non c’è modo migliore di affrontare tutto questo positivamente se non tutti assieme, uniti, tutti amici. E questo raduno per me è proprio servito a questo: lì alla festa eravamo tutti felici, nessun litigio, nessuna rissa, nessun tipo di odio tra gli occhi di noi giovani, solo tanta gioia di vivere. Alle vostre fiere politiche non ho mai visto niente di tutto questo nei nostri occhi, perché voi spesso non avete la capacità (giustamente) di organizzare qualcosa che sia proprio adatto a noi, ed è per questo che a noi ci stiamo pensando noi stessi con queste iniziative, come a voi ci state già pensando con le vostre. E se proprio non siete d’accordo con queste iniziative non vogliateci male, succede quella volta all’anno (e ripeto che è solo 1 volta su 365/366 giorni), ma veniateci incontro per collaborare assieme e prendere anche spunto da noi, e spero che per il resto della loro vita i vicini del parco abbiano modo di riprendersi dalla stanchezza di essersi addormentati per una volta più tardi (come se non lo facessero mai di loro) e ripensino a poveri cittadini del centro storico che alla serata di Funkyland non sono riusciti a prendere sonno per colpa della musica a tutto volume. Ma forse lì visto che era tutto in regola i signori delle abitazioni erano contenti di non dormire…

p.s.: concludo dicendo che la foto in alto a destra dell’articolo del Carlino è stata presa da internet a caso, che eravamo molto meno di 300 persone, che i poliziotti non sono entrati nella festa per “placare gli animi”, che il parco è stato pulito il mattino seguente alle prime luci del sole dagli stessi organizzatori come già giustamente stabilito da loro stessi ante-festa, e soprattutto dico ai giornalisti di essere più oggettivi e meno catastrofici negli articoli futuri!

 

 Luca Frabetti

 

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