21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer

Lievi problemi di memoria, all’inizio, per arrivare a non riconoscere più nemmeno i familiari e ad aver bisogno di aiuto anche per compiere le attività quotidiane più semplici. Superano quota 11mila ogni anno, in Emilia-Romagna, le nuove diagnosi di demenza senile, con una stima complessiva di 74mila persone malate. La Giornata mondiale dell’Alzheimer (la forma più frequente di demenza), in programma domani, mercoledì 21 settembre, è un’occasione per porre all’attenzione di tutti un tema di grande sofferenza e delicatezza, fare il punto sulla rete dei servizi e sugli obiettivi del nuovo Progetto regionale demenze. In Emilia-Romagna, per tutta la settimana, ci saranno incontri e iniziative informative, organizzate dalle Aziende sanitarie con gli enti locali e le associazioni dei familiari.

I servizi per le demenze senili in Emilia-Romagna (dati 2015)
Sono state complessivamente 11.416 le persone a cui, nel 2015, è stata diagnosticata una forma di demenza senile (11.513 nel 2014); per altre 5.133 persone sono emerse condizioni di rischio, non necessariamente destinate a evolvere in demenza. In costante aumento le prime visite specialistiche: 23.090 lo scorso anno (+ 8% rispetto al 2014); 14.500 le consulenze specialistiche rivolte ai familiari delle persone colpite (tra psicologiche, assistenziali, legali e ambientali). Le terapie farmacologiche hanno riguardato 12.140 persone (2.281 in più rispetto al 2014).

Da Piacenza a Rimini sono 61 i Centri per i disturbi cognitivi e demenze delle Aziende sanitarie (nuova denominazione stabilita con delibera di luglio 2016), presenti in tutti e 38 i distretti sanitari. Sempre lo scorso anno, sono state organizzate 16 iniziative formative che hanno coinvolto 738 medici di famiglia. Complessivamente, sono state 67 le attività formative in tutta la regione, cui hanno partecipato 1938 operatori.

Cinquantacinque i “Caffè Alzheimer” (frequentati da circa 2.200 persone all’anno) che offrono stimoli cognitivi e occasioni di socializzazione; 356 le iniziative formative e informative che hanno coinvolto 5.800 familiari. Cinquantadue i gruppi di sostegno e di auto-aiuto attivi in Emilia-Romagna.

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