Vaccini, Versari: “In Emilia-Romagna non faremo posti di blocco a scuola”

Non ci saranno “posti di blocco” nelle scuole dell’infanzia per chi non è in regola coi vaccini. Le famiglie che si ostinano a non voler rispettare l’obbligo saranno segnalate all’Ausl e all’Ufficio scolastico regionale, “per i raccordi con l’autorità giudiziaria”. Ma per “evitare situazioni conflittuali”, i dirigenti scolastici potranno anche “valutare opportuno” l’ingresso a scuola del bambino, “fermo restando che non può entrare”. Sono queste le istruzioni che arrivano dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, Stefano Versari, questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Bologna in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico. La questione vaccini naturalmente tiene banco. “Alle scuole abbiamo dato indicazione di evitare ogni possibile situazione conflittuale- spiega Versari- non facciamo posti di blocco, perchè la scuola è accoglienza. Il bambino non si prende a calci, lo si prende sempre per mano“.

Il direttore dell’Usr spera “nella comprensione delle famiglie”. In questi giorni, continua, i dirigenti scolastici stanno contattando chi non è ancora in regola, appunto per spiegare che “il bambino non può entrare a scuola, perchè non è stato predisposto quanto previsto dal legislatore. Questo non per un comportamento cinico, ma proprio nell’interesse del bambino”. Nel caso nascano “situazioni di natura conflittuale– afferma Versari- non è la scuola il luogo in cui risolverle“. In quel caso, “il dirigente scolastico potrà valutare opportuno, proprio per evitare conflitti, anche eventualmente l’ingresso del bambino, posto che non può entrare, attivando però una serie di azioni con ripercussioni sulle famiglie- ricorda il direttore dell’Usr- un’ulteriore segnalazione all’autorità sanitaria e una al mio ufficio, per i raccordi con l’autorità giudiziaria”.

Versari segnala che in questi giorni i dirigenti scolastici stanno riscontrando “qualche problema con le famiglie straniere“, un po’ per difficoltà linguistiche (sono stati messi in campo anche alcuni mediatori culturali) e un po’ perchè “non tutte sono ancora rientrate dall’estero”. Per la scuola dell’obbligo, invece, la questione vaccini “è più semplice”. La prossima settimana, insieme alla Regione, l’Usr comunicherà alle scuole e alle famiglie le istruzioni da seguire per presentare la certificazione vaccinale.

“Abbiamo deciso di non farlo prima perchè questa settimana c’è già tanta confusione” per le materne, spiega Versari. Del resto, per gli altri ordini di scuola c’è tempo fino al 31 ottobre per consegnare la documentazione. Inoltre, segnala il direttore, “la questione è meno complessa, perchè non è prevista l’esclusione dal servizio” degli alunni non in regola. “Dovremo semplicemente fare in modo che la sanità possa verificare le situazioni vaccinali degli alunni- spiega Versari- se non è tutto a posto, comunicherà alle famiglie qual è l’iter da seguire”. Chi non si adeguerà, “subirà una sanzione amministrativa pecuniaria da parte dell’Ausl”.

Agenzia DIRE – www.dire.it

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