X
    Categories: Articolo

Abbiamo voluto la bicicletta…

Il tema della mobilità, in particolare quella che vorrebbe essere sostenibile, vale a dire attenta agli impatti ambientali, alle emissioni, alla vivibilità dei luoghi, non è semplice. Non basta dire “Bisognerebbe usare meno l’auto privata” e non basta nemmeno mettere a disposizione delle alternative…
Il Comune di San Giovanni in Persiceto, come tutti i Comuni, non ha nelle proprie competenze (e nei propri bilanci!) la possibilità di incidere, da solo, sulle modalità di spostamento scelte dai propri Cittadini o da chi viene o attraversa il territorio. Questo passaggio deve essere chiaro. Il trasporto su ferro è competenza regionale e statale, quello su corriera è di competenza provinciale. Un Comune delle nostre dimensioni non riesce da solo a organizzare sistemi di trasporto pubblico.
Quindi a Persiceto cosa potevamo fare per favorire la mobilità sostenibile?
A Persiceto abbiamo provato di mettere a disposizione alcune alternative all’uso dell’auto e incentivare forme di spostamento meno impattanti, nonché coordinarci con gli enti competenti per la mobilità. In questo senso è stato messo a disposizione dei Cittadini un sistema di trasporto pubblico su gomma (Prontobus), con corse a chiamata, ma anche fisse, che collega i diversi Comuni dell’Unione di Terred’Acqua (complessivamente quasi 100.000 passeggeri l’anno). Abbiamo messo a disposizione dei Cittadini incentivi economici per la trasformazione dell’alimentazione della propria auto a metano. Abbiamo attivato un servizio di Car Sharing, vale a dire un’auto (a metano) che si può condividere sostenendo solo un costo di utilizzo. Abbiamo aderito al sistema di Car Pooling della Provincia, con un software che permette ai Cittadini di coordinarsi via web per razionalizzare gli spostamenti, organizzando auto di gruppo. Abbiamo sostenuto il Sistema Ferroviario Metropolitano per quanto nelle nostre possibilità.
E poi arriviamo alla bicicletta… I Persicetani usano per fortuna ancora molto la bici, però è anche vero che gli spostamenti brevi vengono fatti per lo più con l’auto. E’ stata costruita una tangenziale a Decima e una a Persiceto, il traffico pesante ora non passa più nei centri abitati, ma ancora tantissime sono le auto che utilizziamo e sappiamo che non è nemmeno sempre facile parcheggiare, nonostante i recenti parcheggi realizzati, anche a ridosso del centro. Però abbiamo voluto ugualmente la bicicletta, nel senso che abbiamo voluto che anche una città come Persiceto avesse una propria “flotta” di bici pubbliche. Abbiamo iniziato nel 2007 con 25 bici blu con chiave personale ritirabile presso l’URP lasciando una cauzione di 5 euro. Le chiavi sono andate a ruba. Ne abbiamo prese delle altre e pure quelle sono esaurite. Sono 291 le chiavi distribuite! Vuol dire che ci sono più di 10 possibili utenti per ogni bicicletta… e infatti le bici sono state usate moltissimo e non sempre si trovano disponibili nella rastrelliera delle cinque postazioni. Aggiungiamo però anche il fatto che, nonostante la struttura robusta, le bici vengono continuamente vandalizzate e, addirittura, qualcuno prova di portarsele via! Sono diverse le persone rintracciate dai servizi comunali e dalla PM. Altri hanno pensato di chiuderle con la catena rendendo così impossibile l’uso da parte di altri… Abbiamo incaricato da anni l’associazione ciclistica Bonzagni di assisterci nella riparazione delle bici danneggiate, ma è una continua rincorsa.
Nonostante la situazione, dalla metà dell’anno scorso abbiamo pensato di incrementare e migliorare in ogni caso l’offerta da parte della “flotta” di bici pubbliche e, partecipando ad un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Regione, abbiamo attivato due postazioni di bici (dieci a pedalata normale e dieci a pedalata assistita) che funzionano con una smart card e gestite da un sistema nazionale. Purtroppo quest’ultimo non è ancora entrato in funzione e le bici non si riescono ad utilizzare appieno. In realtà vengono già utilizzate da tempo da diversi uffici comunali e recentemente anche dalle Forze dell’Ordine locali.
Ciò non toglie che, visto che abbiamo voluto la bicicletta, vanno fatte alcune considerazioni:
1) ci saremmo aspettati un maggiore utilizzo delle forme di mobilità alternative offerte (in primis per quanto riguarda il Prontobus, ma il ragionamento vale anche per il car sharing, ma anche per il bike sharing, che ha ricevuto pochissime richieste di utilizzo);
2) non ci saremmo aspettati una vandalizzazione così spinta e frequente per le bici del bike-net, che comunque hanno avuto moltissime richieste di utilizzo;
3) non ci saremmo aspettati che il sistema del bike sharing fosse così complicato e, soprattutto, così malfunzionante e stiamo reclamando presso il Ministero e la Regione.
Detto questo, riteniamo che, a differenza di tanti altri posti, a Persiceto sia possibile avere una alternativa per chi vuole muoversi in modo sostenibile. Tutto è migliorabile, ovviamente, e confidiamo nella collaborazione di tutti, perché c’è ancora tanto da pedalare!

Andrea Morisi

Federica Rondelli:
Related Post