Profughi: al via la sperimentazione dell’hub di Bologna

L’hub regionale dell’Emilia-Romagna (l’ex Cie di Bologna) ha iniziato la sperimentazione in modo positivo: lo scorso 5 agosto, 60 profughi hanno trovato una prima accoglienza nella struttura di via Mattei, mentre nel frattempo altri 60 migranti erano già stati “smistati”, dopo un accurato screening sanitario, tra i territori di Ferrara, Parma e Reggio.

Il punto sulle modalità, tra buone prassi e criticità, della prima accoglienza all’interno del programma nazionale “Mare Nostrum” è stato fatto stamani a Bologna, in viale Aldo Moro, nella riunione del tavolo di coordinamento tra Regione ed enti locali. Presente anche la prefettura di Bologna, a cui compete istituzionalmente il coordinamento dell’accoglienza dei profughi. Per quanto riguarda la creazione di “hub” (tecnicamente, “nodi di smistamento”), regionali e interregionali, è prevista dal Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, approvato il 10 luglio scorso dalla Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali.

Durate il tavolo si è fatto il punto sulla parte sanitaria (prima visita di screening dei profughi, successiva profilassi vaccinale, prossima attivazione di una scheda informatizzata), sui minori non accompagnati e sulla permanenza e uscita dal territorio. Il tavolo ha approvato inoltre uno schema operativo di accoglienza articolato in tre fasi: primo intervento in emergenza (nell’hub), seconda accoglienza (in strutture collocate sul territorio regionale), uscita dall’accoglienza (sul territorio locale, nazionale, internazionale).

Al 30 luglio 2014, erano 1533 i migranti presenti nei centri temporanei di assistenza attivati dalle prefetture dell’Emilia-Romagna.

(dal sito www.regione.emilia-romagna.it)

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