A Bologna la nuova cura contro la leucemia

Il Policlinico Sant’Orsola di Bologna si candida a portare in Italia la cura innovativa contro la leucemia sviluppata negli Stati Uniti. La stessa che ha portato Oltreoceano, grazie a una maxi-raccolta fondi online, il 22enne Tommaso Tori, affetto da leucemia linfoblastica acuta, con la speranza di vincere la malattia. Nel primo semestre 2015 la Novartis, la multinazionale del farmaco che finanzia la cura sperimentale negli Usa, sceglierà insieme all’Istituto superiore di sanità i due centri italiani in cui portare la nuova tecnologia medica contro la leucemia: Monza è in lizza per ospitare la sperimentazione in ambito pediatrico, il Sant’Orsola è pronto a studiare la cura per gli adulti. “Noi abbiamo un’esperienza importante nel trapianto di midollo- spiega l’ematologo Giovanni Martinelli- quest’anno festeggeremo il millesimo trapianto di midollo, grazie ai professori Giuseppe Bandini, Francesca Bonifazi e Michele Cavo”, direttore dell’unità operativa di ematologia del Policlinico.

Per ospitare la cura innovativa contro la leucemia, occorre appunto “un’enorme esperienza di trapianti cellulari, e noi l’abbiamo- sottolinea Martinelli- e occorre aver espletato alcuni trial clinici di prima fase”, per i quali il Sant’Orsola ha alcuni progetti in corso. Per questo, “ci siamo candidati come centro per ospitare la sperimentazione della cura per gli adulti in Italia”. Se il Policlinico non sarà scelto nel primo semestre 2015, aggiunge Martinelli, “saremo comunque coinvolti nella seconda fase l’anno prossimo: siamo ottimisti”. Proprio oggi l’Istituto di Ematologia del Sant’Orsola ha organizzato un convegno sulla nuova cura contro la leucemia, che negli Stati Uniti sta dando “risultati molto incoraggianti”, afferma Marco Ruella, ricercatore italiano della Pennsylvania University.

(Fonte Agenzia Dire – www.dire.it)

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