Il progetto Raee@scuola

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Foto di Luca Frabetti

Si è svolta ieri mattina, presso l’aula di scienze della scuola primaria “Quaquarelli” (via Marzocchi – Persiceto), la conferenza stampa di conclusione del progetto raee@scuola per la gestione e il corretto smaltimento dei piccoli elettrodomestici; progetto che ha visto la partecipazione delle classi quarte e quinte della scuola primaria “Quaquarelli” di Persiceto (12 classi – 269 alunni) e delle scuole primarie “Gandolfi” di Decima (5 classi – 111 alunni).

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e dal Centro di Coordinamento Raee, e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Comune di San Giovanni in Persiceto, si è conclusa a Persiceto in dicembre. La conferenza stampa, che ha visto la presenza di Paolo Balbarini, assessore alle politiche sociali e ambientale del Comune di Persiceto, Alessandro Rossi, di Anci Emilia Romagna, Giuliana Arbizzani e Iver Ronchetti di “Geovest Spa”, oltre che di alcune classi delle “Quaquarelli”, è stata l’occasione per presentare i risultati ottenuti, ma soprattutto il momento per dare la parola ai protagonisti, gli alunni di quarta e quinta.

Ai bambini è stato chiesto per quale motivo fosse stata avviata questa iniziativa e quali fossero i suoi scopi. Immediate le risposte in merito a riciclo e non spreco dei materiali, poi l’attenzione verso l’ambiente e il mondo in cui viviamo, ed infine, su suggerimento degli adulti presenti, l’educazione dei giovani e delle nuove generazioni.

Ma cosa sono i Raee? Sono i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Rifiuti, che in una società tecnologica come la nostra, sono i più disparati e sempre più numerosi. Rifiuti come cellulari, computer, Ipad, ferri da stiro, svegliette, interruttori da illuminazione… tutti quegli oggetti e piccoli elettrodomestici, che al loro interno contengono circuiti elettrici ed elettronici. Rifiuti che se smaltiti in modo sbagliato, possono danneggiare l’ambiente (perché contengono materiali nocivi come metalli pesanti) e l’economia. Sì, l’economia, avete capito bene, perché dietro al corretto smaltimento di ogni singolo materiale (litio, nichel, mercurio, rame, piombo, ecc), si nasconde un valore, anche economico, che può essere riutilizzato nell’assemblamento di nuovi materiali e componenti. Non solo, dietro alla filiera del riciclo si nasconde un considerevole numero di posti li lavoro – fatto sottolineato dai rappresentanti di Geovest – infatti, dietro ad un rifiuto correttamente differenziato e smaltito vi sono operatori che manualmente smantellano i vari componenti, nel caso di un rifiuto Raee tutte quelle infinitesimali materie prime che si “nascondono” all’interno degli oggetti d’uso e consumo.

Alessandro Rossi, Anci Emilia-Romagna, ha evidenziato come l’Italia sia costretta ad acquistare ogni anno 55 miliardi di euro di materie prime e in proporzione, una realtà come quella persicetana, consuma 25 milioni di quelle materie prime. Quindi è sempre più fondamentale il recupero di quelle materie prime, ma anche, quando possibile, fare riparare gli oggetti, dando loro nuova vita ed evitando un troppo rapido avvio verso lo smaltimento.

L’entusiasmo degli alunni di quarta e quinta, evidenziato nell’incontro con la stampa, ha portato alla precisa richiesta di non interrompere la raccolta dei Raee, nonostante la fine del progetto, e quindi una permanenza stabile nei pressi della scuola dello specifico raccoglitore, ma inolte, la richiesta di un contenitore per la raccolta di pile e batterie.

Che dire, forse una una nuova generazione più consapevole sta effettivamente crescendo!

Gianluca Stanzani

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