Amianto. Condanna in appello per i dirigenti delle Ferrovie

Canta vittoria l’associazione dei familiari delle vittime dell’amianto in Emilia-Romagna, per la sentenza di condanna in appello a carico dei dirigenti e dei responsabili sanitari delle allora Ferrovie dello Stato, per le morti di amianto di numerosi lavoratori delle Officine grandi riparazioni di Bologna. “Si tratta di un precedente importante anche per altri processi che si stanno facendo e si faranno a Bologna e in Emilia-Romagna”, afferma l’associazione (Afeva) in una nota. La sentenza di ieri della Corte d’Appello di Bologna, col suo “profilo di giustizia- sostengono i familiari- dà forza all’azione di tutti coloro che hanno sofferto e soffriranno a causa del criminale uso dell’amianto, ma che si battono per un dovuto risarcimento sociale: ricerca, cure, bonifiche, diritti e giustizia”.

Ora, insiste l’Afeva, “il positivo segnale che viene da questa sentenza deve essere raccolto dalle Istituzioni del nostro territorio, che hanno primarie responsabilità nella bonifica del territorio dall’amianto e nel sistema sanitario della nostra regione, per le cure, la ricerca, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e dei cittadini esposti”.

La Corte d’Appello di Bologna “ha condannato i responsabili riconoscendone il comportamento colposo e segnando un punto fermo in materia di responsabilità penale di chi ha agito contro la salute dei lavoratori e delle lavoratrici nel trattamento dell’amianto”. Con questa pronuncia, sottolinea ancora l’associazione, viene “confermata la sentenza di condanna emessa nel 2009 dal Tribunale di Bologna e riformata la sentenza di assoluzione a carico degli stessi emessa nel 2012, sempre dal Tribunale di Bologna”.

Agenzia Dire – www.dire.it

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