Bonaccini a Bruxelles: “Più fondi dall’Europa per l’Emilia-Romagna”

“Ho chiesto garanzie sull’accesso a ulteriori fondi per ricerca, imprese e infrastrutture in Emilia-Romagna, una regione dove l’occupazione cresce e vengono spesi i fondi europei assegnati fino all’ultimo euro”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro col vicepresidente della Commissione europea con delega a Lavoro, crescita, investimenti e competitività, Iyrki Katainen, svoltosi questa mattina a Bruxelles nella sede dell’Unione europea. Richieste recepite dall’ex premier finlandese, invitato a un incontro con le Regioni da svolgersi a ottobre in Italia.

“Proprio nelle ore della Brexit- afferma il presidente Bonaccini-, abbiamo voluto riaffermare il nostro ruolo di Regione a forte vocazione europea venendo a Bruxelles. L’incontro col vicepresidente Katainen, che ho invitato in Emilia-Romagna in autunno, per fare un punto con anche tutte le altre Regioni italiane, è servito soprattutto per avere garanzie sull’accesso a ulteriori fondi per la ricerca, per le imprese e per le infrastrutture in una regione come la nostra, dove sta diminuendo la disoccupazione e che vuole essere una delle locomotive per la crescita nel nostro Paese”.

Il presidente della Giunta, che era accompagnato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, ha presentato l’Emilia-Romagna come la regione delle grandi filiere e dell’export, ribadendo il ruolo della Regione nel sistema della ricerca e dei sistemi innovativi. “Una terra- ha sottolineato- che ha sposato in pieno la strategia della smart specialisation nella spesa dei Fondi comunitari: siamo protagonisti su questo fronte, per esempio con investimenti sulla rete dei politecnici o nel settore dell’automotive”.
Bonaccini ha quindi evidenziato “l’impegno dell’Emilia-Romagna sull’occupazione”, citando la firma del Patto per il lavoro con associazioni economiche, sindacati e anti locali, e il grande protagonismo sull’internazionalizzazione.

Sul Piano Juncker ha espresso un giudizio positivo, auspicando il fatto che “si pensi a uno sviluppo ulteriore soprattutto in vista del triennio 2018-2021, alzando la garanzia per la ricerca dal 50 all’80% e quindi andando verso la massima finanziabilità”. Nello specifico, ha chiesto “un impegno diretto da parte dell’Europa per alcune grandi infrastrutture strategiche e i tecnopoli, cuore della ricerca, oltre che per piani di riqualificazione urbana dell’edilizia privata, particolarmente importante- ha sottolineato Bonaccini- per le periferie delle città in questi tempi di nuove marginalità”.

Katainen dal canto proprio ha ringraziato il presidente Bonaccini accogliendo con soddisfazione la proposta di un incontro a ottobre in Emilia-Romagna. Il vicepresidente della Commissione Ue, che sta svolgendo una serie di incontri con le Regioni europee, ha detto di aver riscontrato come “quelle italiane siano particolarmente collaborative e dinamiche”, in particolar modo “molto partecipi sul Piano Juncker”.
Katainen a tal proposito ha quindi specificato come sia “molto importante che il Piano Juncker in Italia possa prendere ancora più forza, sia attraverso l’azione della Cassa depositi e prestiti sia grazie a un rapporto diretto con le banche”. “Dobbiamo sperimentare le collaborazioni pubblico private– ha infine aggiunto il vicepresidente-, soprattutto per ciò che concerne la riqualificazione energetica e sostenibile delle città”, condividendo “la straordinaria rilevanza della ricerca, in questo momento una delle grandi questioni europee”.

Successivamente, il presidente Bonaccini ha incontrato il direttore generale Cooperazione internazionale e sviluppo, Stefano Manservisi, quindi l’ambasciatore d’italia presso il Regno del Belgio, Vincenzo Grassi, e l’Alto rappresentante per la politica estera e vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini.

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