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Legambiente su Piano Aria regionale

Legambiente: “Bene il Piano Aria Regionale, ora è urgente il recepimento da parte dei Comuni”

 Nel PAIR approvato in Giunta, recepite molte delle richieste dell’associazione. Dalla chiusura delle porte dei negozi, alla modifica delle misure emergenziali

 La vera sfida sarà il rapido recepimento delle misure da parte dei Comuni, e l’implementazione di controlli e sanzioni

Dopo un lunghissimo iter preparatorio, finalmente sembra in dirittura d’arrivo l’approvazione del Piano Aria Regionale. In seguito al passaggio in Giunta di inizio gennaio, l’associazione auspica una rapida approvazione in Assemblea per rendere il Piano pienamente operativo.

Legambiente giudica positivi gli indirizzi e le misure contenute nel PAIR2020, alcune delle quali frutto delle richieste fatte negli scorsi anni dall’associazione.

Finalmente nel Piano è rivisto il meccanismo delle misure emergenziali, che scatteranno a seguito di 4 giorni di superamento consecutivi dei limiti di PM10, e non dopo 7 come era fino ad oggi. Misure emergenziali che contengono, oltre al blocco dei veicoli più inquinanti, anche l’obbligo di riduzione delle temperature fino ad un minimo di 19 gradi in edifici pubblici, privati ed esercizi commerciali.

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, recepita anche la richiesta dell’associazione di obbligare alla chiusura delle porte esterne al fine di non sprecare energia per riscaldamento e raffrescamento.

“Affinché tali misure siano davvero efficaci – sottolinea Legambiente – è indispensabile che vengano rapidamente recepite dai Comuni interessati, e che siano messe in campo azioni di vigilanza e sanzioni che potrebbero poi essere utilizzate per finanziare l’implementazione del trasporto pubblico o le infrastrutture dedicate alla mobilità leggera”.

Tra le misure contenute nel Piano, importanti le limitazioni alla circolazione per i veicoli diesel euro 3 (ed euro 4 dal 2018) e l’obiettivo di riduzione dell’utilizzo del mezzo privato del 20%, attraverso l’implementazione di piste ciclabili e trasporto pubblico locale su ferro e gomma. Positivi anche gli incentivi economici per il rinnovamento dei mezzi pubblici più inquinanti, oltre che per la sostituzione dei mezzi commerciali di piccole imprese ed artigiani.

“Una volta approvato il piano – conclude Legambiente – sarà fondamentale che gli indirizzi contenuti non restino solo buoni propositi sulla carta. Per questo sarà indispensabile pensare ad un tavolo di coordinamento con i sindaci dei Comuni interessati che porti ad una rapida applicazione delle norme a livello comunale, senza la quale l’impianto del PAIR resterebbe solo una buona intenzione. Chiediamo quindi alla Regione di avviare un rapido percorso con gli enti locali che porti anche all’adozione di meccanismi sanzionatori e di vigilanza efficaci, al fine di far rispettare le prescrizioni contenute nella norma.”

Infine, sottolinea Legambiente, è fondamentale che l’art. 11 delle norme tecniche di attuazione del Piano, dove si ricorda che le direttive del PAIR devono essere recepite dal PRIT (Piano integrato dei trasporti), non resti solo una buona intenzione. L’associazione si farà garante di questa indicazione nel percorso pubblico di stesura del PRIT, ricordando la necessità di un impegno sul versante dei trasporti e sul bilancio regionale per riformare la mobilità, spostando i principali sforzi infrastrutturali che oggi sono destinati alle autostrade (TI-BRE, Passante di mezzo, Cispadana)  verso il trasporto pubblico locale, che al momento la fa da Cenerentola, come nel caso del SFM a Bologna o del “Gigetto” a Modena.

Ufficio Stampa – Legambiente Emilia Romagna

Gianluca Stanzani:
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