Spazio Archimede: “Atelier creativo”

Un importante tassello, nell’alveo del piano nazionale “Scuola Digitale”, ha trovato realizzazione nel grande polo di istruzione superiore persicetano. Si tratta di un “Atelier creativo”, portato a termine nel corso dell’estate appena trascorsa con un lavoro senza sosta, onde poter offrire agli studenti, al loro rientro, un nuovo spazio per la didattica laboratoriale e creativa. Un laboratorio sui generis fortemente innovativo, in grado di integrare nel curricolo di tutti gli indirizzi dell’Archimede attività creative e direttamente operative basate sull’assunto che “si può imparare facendo”.
Veicolare i contenuti di una disciplina attraverso esperienze di laboratori creativi e la realizzazione di oggetti di design: tutto ciò sarà reso possibile grazie alla dotazione tecnica del nuovo laboratorio, dalle stampanti 3D di ultima generazione, alle frese a tre assi, alle termocamere a infrarossi e altri strumenti della diagnostica ambientale.
Oltre alla solerte attività estiva per la realizzazione delle opere a cura della Città Metropolitana, va sottolineato il lodevole impegno e il fondamentale retroterra formativo dei due docenti, Stefano Catasta e Laura Pino, che, su impulso del Dirigente Mauro Borsarini, più si sono spesi nell’ideazione e progettazione dei nuovi spazi.
L’obiettivo è stato raggiunto dopo aver messo a fuoco alcuni presupposti di partenza e aver individuato le strutture necessarie al loro raggiungimento.
Come presupposti, da citare senz’altro la volontà di sperimentare una didattica nuova e coinvolgente basata su esperienze dirette (compiti di realtà) da svolgere in modo cooperativo con i migliori strumenti. Una siffatta didattica si è rivelata infatti, in precedenti esperienze, uno dei migliori antidoti contro la dispersione scolastica e capace di promuovere il desiderio di apprendere degli studenti e il raggiungimento delle competenze previste nei curricoli scolastici. Come strutture invece sono da richiamare le strumentazioni appena citate sistemate nell’ampio vano nell’interrato dell’Istituto. Già alcuni esperienze hanno avuto inizio come quella di cui beneficeranno liceali e geometri (classi 5A, 4P, 4Q) col progetto “SHAPE” che con la partnership di due importanti realtà associative del nostro territorio, ovvero il Gruppo Astrofili Persicetani e l’Associazione Terre d’Arte Meccanica, consentirà di inviare un pallone sonda nella stratosfera con a bordo strumenti di rilevazione scientifica. Tuttavia il nuovo spazio, come si diceva, ha anche una vocazione creativa e votata alla ricerca estetica, allo studio dei colori, dei canoni stilistici e formali. Ecco perché il laboratorio, oltre ad una gigantografia di Albert Einstein che campeggia su una parete interna, è stato impreziosito, nella parte esterna, da un murales ispirato al celebre “Modulor” dell’architetto svizzero-francese Le Corbusier, che indica la scala di proporzioni basate sulle misure dell’uomo, per una progettazione incentrata sull’uomo. Nel laboratorio verranno studiate infatti le regole dell’armonia e i parametri canonici della bellezza (da Pitagora a Euclide, a Leonardo, a Pisano, a Keplero, a Luca Pacioli, etc). Nulla sarebbe stato possibile senza adeguate risorse economiche, in parte interne all’istituto, in parte messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dal Laboratorio Territoriale Opus Facere, della cui Rete di scuole l’Archimede fa parte, unitamente alla Città Metropolitana di Bologna e all’Opificio Golinelli sempre in Bologna.
Determinante la gestione del bando relativo ai finanziamenti a cura dell’animatore digitale dell’Archimede, prof. Giuseppe Bernardi. L’Atelier creativo è stato ufficialmente inaugurato il 12 ottobre dal Dirigente Mauro Borsarini, presenti i genitori di Mario Panìco, studente dell’Archimede scomparso qualche anno fa, a cui è stata dedicata una targa e intitolato il laboratorio.

Fabio Poluzzi

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