L’analisi delle elezioni regionali nei Comuni della Città metropolitana di Bologna

L’analisi della distribuzione territoriale del voto vede le preferenze accordate al candidato a presidente Stefano Bonaccini, sostenuto dal centrosinistra, sopravanzare quelle della concorrente Lucia Borgonzoni (centrodestra) in ben 43 dei 55 comuni del territorio metropolitano. La candidata del centrodestra si impone nei restanti 12.

Si evidenzia una maggiore consistenza del voto di centrosinistra a Bologna, dove si raggiunge la quota massima (64,8%), e nei comuni della prima (oltre il 60%) e, in parte, seconda cintura (tra il 55-50%). Il voto a Bonaccini rimane sostanzialmente maggioritario in tutta la pianura (ad esclusione di tre comuni), nell’imolese e nelle frange di confine della bassa bolognese (in particolare nel persicetano e nell’intera galliera). A sud il voto per Bonaccini permea la collina e si inerpica in montagna conquistando i comuni posizionati sulla direttrice della Porrettana. Preferenze tra il 55-60% si rilevano dunque nella media pianura, e in maniera più eterogenea nei comuni che gravitano su Imola (che raggiunge il 58,2%). Un livello di preferenze tra il 50-55% caratterizza i comuni dell’estrema pianura, mentre in montagna si giunge oltre il 50%.

Per contro Borgonzoni ottiene la maggioranza di preferenze prevalentemente nei comuni montani, sia del crinale occidentale prossimo al modenese (con livelli intorno al 50%), che nella fascia a ridosso della provincia di Prato (oltre il 50%) dove raggiunge il massimo a Camugnano (56,6%). Nella montagna imolese, rimane a favore della candidata di centrodestra il solo comune di Fontanelice. Infine sono tre i comuni dell’estrema pianura dove le preferenze (tra il 48-51%) premiano Borgonzoni.

Ufficio stampa Città metropolitana

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