Cgil, Cisl e Uil: “Unione Terred’Acqua al capolinea, una scelta irresponsabile”

È grave che in un momento di emergenza nazionale, in sordina, l’Unione dei Comuni di Terred’Acqua venga praticamente affossata dai suoi stessi componenti. Nei giorni scorsi infatti la giunta dell’Unione non approva il Bilancio ed espone ad un quasi certo Commissariamento l’Istituzione in questione. Il motivo è tanto banale quanto indicatore dell’irresponsabilità alla base di questa decisione: un mancato accordo sulla ripartizione delle multe derivanti da postazioni autovelox. Se da un lato si percepisce come lo strumento stesso degli autovelox venga utilizzato come bancomat da qualcuno e non come uno strumento fine a tutelare la sicurezza stradale, dall’altro è evidente come non sia la Politica con la P maiuscola a governare un’Istituzione così importante ma la scelta di campanile, di dare il contentino elettorale al proprio cortile di riferimento. Siamo delusi e preoccupati, sia per i dipendenti dell’Unione che, in un comunicato attraverso la loro rappresentanza sindacale e le categorie del pubblico impiego, manifestano tutta la loro preoccupazione e disappunto per questa scelta, sia per le ricadute sui Servizi che faticosamente si erano finora messi assieme. In piena emergenza Covid, con una prospettiva di ripartenza nelle prossime settimane, c’era bisogno, oggi più che mai, di un coordinamento forte e collaborativo per dare respiro al crescente bisogno dei cittadini e alle attività produttive del nostro territorio; avremmo avuto bisogno di linee di indirizzo comuni e regole uguali per tutti e non certo dello “spezzatino” Comune per Comune con cittadini di serie A ed altri di serie Z. Ha invece prevalso l’ondata dell’individualismo politico, della chiusura, del meglio soli. le difficoltà economiche dei Comuni non miglioreranno senza una gestione comune e servizi condivisi; a pagarne il prezzo saranno proprio i cittadini quando si accorgeranno dei tagli ai servizi, dell’aumento dei costi pro capite e delle minori opportunità che avranno a disposizione. Noi continueremo a vigilare sull’evoluzione di questa situazione, ad informare la cittadinanza sulle ripercussioni di queste decisioni politiche. Al termine di questa emergenza non escludiamo altresì di adottare anche manifestazioni di dissenso.
Bologna, 30 aprile 2020
Cgil, Cisl e Uil

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