Villa Isabella – Villa Maria. Diario della gestione dell’Emergenza sanitaria da Covid-19

Casa famiglia Isabella srl è una realtà che opera in ambito socio-assistenziale residenziale con due Comunità Alloggio, per anziani, presenti da tempo sul territorio: Villa Isabella (16 posti) a San Giovanni in Persiceto e Villa Maria (12 posti) a San Matteo della Decima. I titolari dell’azienda Monica Serra (titolare e Legale Rappresentante) insieme al marito Giuseppe Sacco e alla madre Alicja Isabella Ostrowska (che ha fondato l’attività nel 2007) gestiscono e coordinano le due residenze insieme al proprio team di collaboratori e professionisti.

Molte persone conoscono la nostra attività, i nostri valori e il nostro modo di rapportarci con le persone. Ma in questo momento non tutti sanno come stiamo vivendo questo periodo d’emergenza Covid-19 che, purtroppo, ha colpito tutti noi in modo, del tutto, inaspettato. Ecco allora che a fronte di tanti dubbi, preoccupazioni e difficoltà abbiamo pensato di raccontare il nostro lavoro di questi ultimi mesi, ritenendo doveroso e opportuno informare la popolazione che ci circonda, riguardo a come gli eventi legati alla pandemia abbiano travolto anche le nostre comunità residenziali e le persone ad esse legate, e come abbiamo gestito l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Nel mese di febbraio, appena abbiamo avuto notizia dei primi casi di contagio in Italia, simultaneamente in entrambe le residenze abbiamo prontamente adottato le misure imposte dal Ministero della Salute e dai Decreti, vietando l’ingresso in struttura ai famigliari e visitatori dei nostri ospiti, salvo emergenze. In prima battuta le famiglie, seppur dispiaciute per tale limitazione, hanno capito e compreso il carattere preventivo e cautelativo di tale restrizione. Nel periodo successivo – dal 1° al 6° marzo – le misure hanno consentito visite con l’ingresso di un familiare al giorno per ogni ospite, modalità che dopo diretto confronto con il Comune abbiamo adottato e permesso, osservando le dovute precauzioni e utilizzo di protezioni.

Sin da subito ci siamo resi conto della particolarità della situazione che abbiamo fronteggiato con rigore e professionalità, senza mai trascurare il lato umano delle persone coinvolte: garantendo per esempio un continuo e costante contatto degli ospiti con i loro familiari o con noi operatori, che ci siamo messi a disposizione e resi reperibili 7 giorni su 7, 24h per qualsiasi informazione, dubbio o necessità. Inoltre, internamente, abbiamo anche adottato una sorta di “diario sistematico” nel quale siamo andati puntualmente a registrare ogni tipo di azione, effetto, provvedimento, ecc… al fine di avere il più possibile la situazione sotto controllo.

La data del 17.03.2020 è stata, per tutti noi, l’inizio della “Vera emergenza sanitaria”, quando alle 10:00 del mattino la parente di un nostro ospite di Villa Maria che, per motivi di salute era stato ospedalizzato qualche giorno prima, ci ha chiamati per avvisarci che il paziente era risultato positivo al Covid-19. Abbiamo continuato a monitorare costantemente tutti gli ospiti presenti in struttura e, man mano che si presentavano sintomi “sospetti” (febbre, tosse, saturazione in calo, ecc…), ne abbiamo tempestivamente richiesto l’ospedalizzazione.

Nonostante il sangue freddo “richiestoci” per gestire la situazione, in questo periodo siamo stati travolti da tantissime sensazioni: angoscia, paura, frustrazione, provando un dispiacere indescrivibile! Nello stesso momento abbiamo dovuto fare i conti con un’altra imminente brutta notizia: i miei due collaboratori, Giuseppe ed Isabella, si sono ammalati entrambi di influenza che, nel caso di mia madre, si è poi confermato essere Covid-19. Questi avvenimenti, in sovrapposizione a tutto il resto, hanno ulteriormente complicato la situazione; di fatto, nel pieno dell’emergenza, mi sono ritrovata da sola (a livello dirigenziale) a gestire due strutture, con relativo personale, ospiti e rispettivi rapporti familiari. A questo punto ho prontamente avvisato le Autorità territoriali segnalando il nostro paziente 1, richiedendo supporto immediato e tamponi per capire se, a Villa Maria, vi fossero altre persone positive al contagio, in modo da poter valutare strategie di contenimento e richiedere eventuali ospedalizzazioni immediate. Purtroppo i tamponi, nonostante le mie innumerevoli chiamate e mail inviate, a Villa Maria non sono mai stati eseguiti (siamo riusciti ad ottenerli per Villa Isabella solo in data 14.04.2020).

In brevissimo tempo si è aperta, per tutti noi, una fase difficilissima e molto delicata che ha richiesto tutte le nostre energie, e non solo. Il giorno 23.03.2020 Villa Maria viene chiusa (temporaneamente) per effetto dell’ospedalizzazione di tutti i suoi ospiti, per l’assenza degli operatori (quasi tutti in malattia), e per concentrare tutte le risorse ed energie a Villa Isabella. Questa sofferta decisione si è lasciata alle spalle giorni e notti complesse, turni estenuanti che hanno richiesto ore e ore di lavoro, poco riposo, per me e il mio staff che, giorno dopo giorno, ci abbandonava per sintomi che prevedevano la quarantena per salvaguardare la loro salute. Abbiamo tenuto duro nonostante le difficoltà, le tensioni, i dispiaceri, i momenti di panico dettati dall’impotenza e dalla paura, questo grazie al lavoro di squadra, che permette di creare legami basati su valori, sinergie comuni che aiutano e stimolano ad andare avanti fino a che l’esigenza lo richiede dando forza ed energia positiva alle nostre famiglie che in collaterale sono state messe seriamente a dura prova.

In contemporanea all’evolversi degli eventi, oltre all’operatività stringente mi sono occupata anche di tutta la fase “burocratica”. Nello specifico i Dipartimenti Ausl Territoriale e Direzione Bologna, i Medici, e il Comune, con competenza e attenzione hanno effettuato, per loro ruolo prettamente ispettivo e istituzionale, i dovuti controlli sull’operato da noi svolto nelle strutture. Abbiamo fornito loro tutte le informazioni, le spiegazioni e il dettaglio completo delle mail inviate ai molteplici indirizzi che ci sono stati messi a disposizione, molti di questi dati sono stati utilizzati per fini statistici. Da questo incredibile lavoro di approfondimento e controllo è emerso che abbiamo lavorato con professionalità, rispetto per il prossimo, amore e dedizione; operando secondo le procedure e le misure previste; e riferendo tutti i dettagli nei tempi e nelle modalità richieste, anche nei momenti di emergenza.

Questa incredibile situazione ha inoltre fatto emergere quanto le nostre difficoltà siano andate di pari passo con quelle incontrate dall’intero Sistema Sanitario Nazionale e, ciò nonostante, nelle due strutture siamo riusciti a fornire i dispositivi necessari per lavorare in sicurezza.

Le piccole realtà come le nostre hanno però potuto contare sull’aiuto di figure dotate di grande umanità e professionalità, che hanno cercato di essere presenti fornendo il loro prezioso contributo. In particolare, ritengo doveroso e importante ringraziare il Sindaco Lorenzo Pellegatti, il nostro medico competente la Dott.ssa Alessandra Mussi, il Responsabile Servizi Sociali Dott. Lorenzo Sarti, la Responsabile Unità Attività Socio Sanitarie Dott.ssa Sabina Ziosi, il medico geriatra Dott. Mirco Vanelli Coralli. Tutte queste persone si sono prodigate nel fornirci supporto costante sia telefonico, che per mail ed anche tramite specifici incontri, presso le nostre strutture, per vedere, capire e valutare insieme a noi le diverse azioni da intraprendere.

Successivamente, il 22.03.2020, una ospite di Villa Isabella viene ricoverata in ospedale per sintomi sospetti e sarà la prima ospite sintomatica di questa struttura che risulterà Positiva al Covid-19 e ciò comporterà inevitabilmente quarantene ed ospedalizzazioni. Nel frattempo continuano i miei solleciti per i tamponi. Passano le settimane e, finalmente, il 14.04.2020 arriva a Villa Isabella una squadra di operatori dell’Ausl per eseguire i tamponi alle ospiti, al personale operativo ed anche a noi titolari. Gli esiti, pervenuti entro i tre giorni conseguenti, ci hanno permesso di identificare quali persone fossero negative e quali positive, informazioni di fondamentale importanza per adottare le successive strategie di contenimento. Il 17.04.2020 abbiamo così potuto fare un “punto zero” della situazione mettendo in quarantena il personale risultato positivo, facendo ricoverare in ospedale le ospiti positive, e procedendo con la 2ª sanificazione in struttura (attraverso l’impiego di un’azienda specializzata).

Questi i fatti che ci hanno colpito, e nel raccontare queste vicissitudini, non è minimamente nostra intenzione fornire “casistiche”, nel rispetto delle persone che ci hanno lasciato, che hanno sofferto e che stanno soffrendo, piuttosto mettere in luce le difficoltà incontrate nell’intraprendere decisioni necessarie con pochi strumenti a disposizione, e nel dover agire con tempestività e risolutezza. Questo vuole essere un confronto per riflettere sulla condizione attuale: una situazione ingiusta che tutti stiamo vivendo e subendo.

Pregheremo e ricorderemo per sempre gli ospiti che sono venuti a mancare in una condizione surreale ed ingiusta, verrà dedicato a ciascuno di loro un riconoscimento affinché continuino a far pare della nostra famiglia dove hanno trascorso momenti felici, sereni, circondati da calore e amore.

Come immaginiamo il prossimo futuro? L’emergenza sanitaria ci ha colpiti duramente, ma non ci fermerà. Nonostante le grandi difficoltà che abbiamo incontrato e dovuto gestire su tutti fronti, la nostra missione dovrà andare avanti poiché riteniamo che entrambe le nostre comunità alloggio rappresentino un valore anche per il paese. Valore che è dato dall’essere riusciti a realizzare due realtà socio-assistenziali in cui le persone si sentano “a casa”, trovano la dimensione adatta per le proprie esigenze, e soprattutto vivono la comunità alloggio come una grande famiglia. In secondo luogo, reputo di grande valore il team di professionisti (OSS, infermieri, addetti alla sanificazione, impiegate) che lavorano in entrambe le strutture, con professionalità e passione. A voi (Gessica, Patrizia, Marieta, Beata, Rossella, Simona, Leonardo, Maria Giuseppina, Mauro, Roberta, Paola, Noemi, Rossana, Anna Maria e a tutti coloro che non ho menzionato ma che ritengo altrettanto importanti e fondamentali) va tutta la nostra stima, e immensa gratitudine per l’impegno profuso in questo delicato periodo d’emergenza.

Affronteremo il futuro a piccoli passi, ma con fiducia. Siamo consapevoli che, ad ogni incertezza o difficoltà, il nostro agire sarà sempre guidato dalla volontà di fare al meglio delle nostre possibilità, nel rispetto di ciò che è possibile o doveroso fare per il bene di ospiti e lavoratori in un’ottica di salute e sicurezza.

Alcuni esempi concreti in merito alle ultime novità adottate:

  1. Attualmente siamo supportati dall’Ausl e dalla Dott.ssa Alessandra Mussi per il monitoraggio dei tamponi e sierologici.
  2. Abbiamo deciso di introdurre eventuali nuovi ospiti, solo se accertati negativi da Covid-19.
  3. Per fornire uno specifico supporto ai nostri operatori abbiamo avviato un percorso di counseling (con possibilità di fruizione individuale o di gruppo, momentaneamente a distanza) insieme alla Dott.ssa Cristina Sciacca psicologa e psicoterapeuta.
  4. Per tutto il perdurare del periodo emergenziale abbiamo deciso di acquistare e utilizzare ulteriori strumenti e dispositivi in grado di potenziare la sanificazione di ambienti, strumenti utilizzati all’interno delle residenze e persone.

Grazie per l’attenzione.

Casa Famiglia Isabella s.r.l.

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