Evangelisti (FdI): “Battuta d’arresto anche per il passante evoluto, gli Enti rivedano tutto il piano della mobilità!”

“Il Passante di Bologna deve essere azzerato, le continue modifiche non lo rendono comunque valido e risolutivo”.
A dichiararlo, alla vigilia della Conferenza dei Servizi, è la Consigliera metropolitana Marta Evangelisti che giudica ‘un errore grave’ proseguire in questa direzione, soprattutto a seguito dell’ennesima battuta d’arresto del progetto, pervenuta dalla Commissione del Comune di Bologna, che ha espresso parere negativo, per quanto riguarda l’innesto dell’opera nel territorio bolognese.
“L’ostinata pervicacia con cui la Città metropolitana e la Regione stanno proseguendo nel devastante progetto del Passante di mezzo oggi Evoluto – prosegue la Consigliera – dimostra l’incapacità di comprendere, a tutti i livelli, le effettive esigenze del territorio e della mobilità bolognese, lo avevamo già detto e lo ribadiamo. Infatti il progetto originario negli anni ha subito notevoli variazioni, non ultima quella recente. L’elaborato ad  oggi approvato in Città metropolitana, come ho già affermato in consiglio, è una copia rivisitata e accettata semplicemente al mero fine di andare in qualche modo avanti, senza rivalutare l’unica opzione sensata, proposta da sempre dalle minoranze, cioè quella del Passante Sud”.
“Il Passante anche nella versione evoluta – insiste Evangelisti – non risolverà assolutamente nulla, visto che già oggi autostrada e tangenziale sono costantemente intasate e non è certo ampliando gli spazi di transito che si risolverà il problema. Anzi, questo determinerà un ulteriore incremento di inquinamento e smog che colpiranno la cittadinanza e il traffico urbano, senza agire sulla fonte principale, vale a dire proprio tangenziale e autostrada”.
“Si pensi – incalza ancora – che l’opera già oggetto dell’Accordo del 2016 non era  allora pienamente conforme al PTCP e costituiva variante allo stesso; i contenuti poi, prevedevano che il Passante di Mezzo fosse intrinsecamente collegato alla realizzazione delle opere definite di “adduzione” (III° lotto Lungosavena, Intermedia di pianura, Nodo di Funo), le quali avrebbero garantito l’obiettivo di un complessivo miglioramento e decongestionamento del nodo bolognese”. 
“Vero è invece – prosegue Evangelisti come oggi sotto il profilo procedurale ciascuna di quelle opere di adduzione ha visto l’avvio di uno specifico e autonomo iter, che ha portato ad una sostanziale ridefinizione anche delle stesse. È curioso che sia proprio la stessa Città metropolitana nell’ultima delibera adottata, ad affermare come in ordine alla conformità urbanistica, anche considerando le modifiche introdotte, perdura la non conformità al PTCP anche per l’opera denominata “Passante Evoluto”; invece per le opere di adduzione è stato approvato il progetto definitivo del III° lotto della Lungosavena mentre è stato ritirato il progetto dell’Intermedia di Pianura e del Nodo di Funo.  Ed è proprio lo stesso Ente che ribadisce però l’importanza trasportistica di realizzare contestualmente all’opera principale anche le opere di adduzione, chiedendo a tale scopo che l’approvazione finale del progetto esecutivo del “Passante evoluto” sia legata alla progettazione definitiva proprio delle opere di adduzione. Tutto questo per evidenziare come ci sia una grande confusione, atta a sostenere opere che si assumevano, qualche mese fa, in campagna elettorale, come ormai esecutive”.
“Invece – conclude la Consigliera – l’intero Piano della Mobilità Sostenibile e soprattutto l’opera del passante su cui il medesimo di snoda, andrebbe completamente rivisto, tenendo conto una volta per tutte e seriamente, delle esigenze che provengono dal territorio, non solo cittadino ma anche dalla provincia.
Il progetto del tram non soddisfa i bolognesi, altrettanto quello della Bicipolitana, sul People Mover meglio stendere un velo pietoso: allora, anche per rispondere all’assessore cittadino, è vero che non si può stare fermi perchè il problema della mobilità va risolto, ma neppure bisogna per forza perseguire soluzioni che hanno finalità esclusivamente di bandiere politiche. Vero è invece che in questo modo nessun problema di traffico verrà risolto, aumenterà l’inquinamento sulla città, nessun beneficio si otterrà da questo investimento che produrrà come unico effetto quello di paralizzare la città per anni, vista la durata dei cantieri, che tra l’altro il Comune intende sovrapporre a quelli del tram. Oltretutto, il Passante di Bologna comprometterà anche il futuro del  territorio dell’intera Provincia. Società Autostrade ovviamente, realizzato questo intervento, si disimpegnerà da qualsiasi ulteriore ipotesi di investimento per il futuro utile a risolvere un problema che rimarrà così del tutto inalterato’.

Così dichiara Marta Evangelisti
Consigliere metropolitano Uniti per l’Alternativa

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