Legacoop Bologna: gli impatti del coronavirus sulle cooperative, confronto con Merola

L’85% delle cooperative associate a Legacoop Bologna è stato coinvolto nel lockdown, per queste imprese si è registrata una perdita di fatturato che varia dal 20% all’80%. Il 40% del totale dei dipendenti di cooperative aderenti a Legacoop Bologna ha avuto accesso ai diversi tipi di ammortizzatori sociali, strumenti cui ha fatto ricorso il 60% delle associate.

Sono alcuni dati dell’impatto della pandemia sulle cooperative, presentati dalla presidente Rita Ghedini nel corso Direzione di Legacoop Bologna che si è tenuta in remoto su una piattaforma digitale e alla quale ha partecipato anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola. Nel corso della Direzione sono state rendicontate le attività dell’associazione durante la pandemia: supporto alle associate per l’accesso agli ammortizzatori sociali e alla liquidità, informazione e assistenza sui provvedimenti normativi e recupero, anche grazie alla collaborazione di Camst, di DPI per i dipendenti delle imprese.

Il confronto tra le cooperative associate e il sindaco Merola ha messo al centro i temi della ripresa che fanno riferimento al modello di Sviluppo Sostenibile e alla necessità un Nuovo Patto Comunitario che rifondi il welfare, le relazioni di lavoro, il rapporto impresa-comunità, lo sviluppo dell’imprenditorialità.

Promozione della salute come condizione abilitante per il benessere individuale e collettivo, riprogettazione dei servizi, trasformazione digitale, tutela dell’ambiente, rigenerazione delle competenze, nuovi modelli di work-life balance per rispondere alle mutate esigenze del lavoro. Sono questi gli assi su cui lavoreremo per supportare le cooperative nella ripartenza – ha dichiarato Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – Continueremo a misurare i risultati della nostra attività in relazione al raggiungimento degli SDGs, gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030. Un approccio adeguato ad affrontare i nuovi problemi e integrato con il nostro sistema di principi e valori per sviluppare una attività economica in grado di produrre e distribuire valore, contrastando disuguaglianze e lacerazioni sociali acuite dalla pandemia“.

Nel corso della direzione è stato consegnato anche il dossier “Il contributo delle imprese associate a Legacoop Bologna al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030” curato da Gianluigi Bovini (statistico e demografo), Edoardo Croci (Università Bocconi) e Walter Vitali (Direttore esecutivo di Urban@it). Dai dati rilevati emerge la maggiore sensibilità delle cooperative associate a Legacoop Bologna sui temi dello Sviluppo Sostenibile rispetto alla totalità delle imprese tradizionali, in termini di occupazione femminile (66,6% vs 39,1%), di occupazione a tempo indeterminato (92,1% vs 88,7%) e di minor divario salariale in termini di rapporto tra salario più alto e più basso percepito (4,6 vs 12,2). Nella totalità delle imprese bolognesi si registra un maggior tasso di occupazione giovanile (under 34) rispetto alle cooperative associate a Legacoop Bologna (25,5% vs 16,4%).

Lo sviluppo sostenibile legato ai territori, nelle sue declinazioni economica, sociale e ambientale, è e resta il tema centrale per il futuro dell’area metropolitana bolognese. Non serve cercare nuovi obiettivi ma concentrarsi sulla realizzazione di quelli che abbiamo individuato – ha dichiarato il sindaco di Bologna, Virginio Merola, nel corso del suo intervento alla direzione di Legacoop Bologna – Le città potranno dare un contributo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. In assenza di politiche nazionali, stiamo lavorando per la creazione di una agenda urbana regionale, con un ruolo forte dell’area metropolitana di Bologna. Con il supporto della Regione, con i fondi europei disponibili e grazie anche ai processi di aggregazione e razionalizzazione che stiamo portando avanti,  avremo le risorse necessarie per avviare la transizione mantenendo alta la coesione sociale e i servizi di welfare. Il contributo della cooperazione sarà determinante per il raggiungimento, nella nostra area metropolitana, degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 sullo Sviluppo Sostenibile”.

Silvestro Ramunno

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