X

Evangelisti – Biagioni – Donato (FdI): “Calderara: La presenza di lupi non è proprio sinonimo di normalità”

In data 11 aprile 2021 apprendiamo da alcune testate giornalistiche locali l’avvistamento di lupi nel comune di Calderara. Si tratterebbe di “un branco di 3-5 esemplari” afferma il Primo cittadino.

Il lupo non veniva avvistato nelle campagne bolognesi da almeno 250 anni e solo ora, a seguito del ripopolamento volontario in appennino fatto qualche anno fa, mentre ormai non è più notizia lo scorgere di uno più animali nel bolognese: in molti casi si tratta più che di lupi, di cani selvatici o ibridi. A dare notizia di ciò è il Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza con l’articolo pubblicato sul quotidiano “la Stampa” il 30 maggio 2019, il quale sosteneva la crescita del rischio di ibridazione tra lupo e cane e che tutto questo sarebbe, nel corso degli anni, diventato un problema da non sottovalutare proprio per la biodiversità. In seguito fu l’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa a domandare se ad aggredire i capi di bestiame agli allevatori fossero davvero veri lupi o appunto ibridi.

Da ciò si percepisce come la situazione non sia delle più tranquille e normali, soprattutto in un’ottica futura, non condividiamo quindi la frase del sindaco del Comune in oggetto: “…la presenza del lupo nelle aree antropizzate sarà probabilmente più frequente e dobbiamo lavorare affinché tale presenza venga considerata un fenomeno naturale di adattamento alla specie..”. Sappiamo invece tutti che il lupo predilige zone appenniniche, montane e che è disposto all’incontro con l’uomo solo in situazione di estrema necessità, sappiamo che molto spesso il lupo, quello vero, non ama farsi avvistare e attua un protezione su se stesso e sul branco che difficilmente lo mette in risalto, diverso è, se si parla di ibridi.

Analogo tentativo di sminuire avvistamenti simili, è avvenuto qualche tempo fa dalla Città metropolitana, a seguito della interpellanza proposta per chiedere chiarimenti a fronte delle presenze rilevate in Valsamoggia e non solo. La risposta, peraltro non supportata da alcuna documentazione comprovante, fu che in quel caso si erano scambiate volpi per lupi e fummo tacciati di inutili allarmismi.

Siamo fermamente convinti che Calderara non sia l’ambiente giusto per la crescita di questi animali, nè per il bene dell’animale nè per quello umano, che in casi come questi si divide tra sostenitori e contrari, senza poi trovare una reale soluzione.

Condanniamo ogni tipo di iniziativa privata, siamo una comunità e abbiamo enti che gestiscono e si occupano di queste situazioni, o dovrebbero farlo. Raccomandiamo alla cittadinanza calma e tranquillità, mentre chiediamo un intervento immediato dell’organo di Polizia metropolitana, che allontani dalla pianura questi esemplari riportandoli in Appennino e ci appelliamo sempre alla Città metropolitana affinché prenda coscienza della popolazione di lupi e di ibridi che è presente in città e si adoperi affinché si tuteli la figura del lupo e non quella dell’ibrido, che ovviamente non rispecchia gli obiettivi del ripopolamento voluto nel passato e danneggerebbe l’eco-sistema della fauna e la biodiversità creando anche disagi per la comunità. Su questi temi proporremmo una ulteriore interpellanza”

Lo dichiarano:

Lorenzo Biagioni Responsabile Caccia e attività venatoria Città di Bologna e area metropolitana

Marta Evangelisti Consigliere della Città metropolitana di Bologna

Lorenzo Donato Consigliere Comunale a Calderara di Reno e Responsabile Unione Terred’Acqua di Fratelli d’Italia

Gianluca Stanzani:
Related Post