La rubrica di economia: L’errore dei genitori

Prendo spunto da un’intervista concessa da Warren Buffet sul tema della gestione del denaro. Il signore in questione rimarca costantemente che, sin da piccolo e grazie ai consigli del padre ispiratore, ha imparato quanto sia importante il risparmio ed i migliori modi per crearne valore. Già all’età di 6 anni acquistò una confezione da sei di Coca-Cola a 25 cents e ne rivendette ogni bottiglia ad un nichelino cadauna. Nell’intervista espone però il più grosso errore dei genitori nei confronti dei propri figli: aspettare troppo per parlare con loro di questo argomento! Spesso si aspetta che giungano all’età adolescenziale, anche se l’ideale sarebbe cominciare a trattarlo già in età prescolastica. Tutto questo perché il fattore chiave e fondamentale per creare patrimonio è il tempo! Varie statistiche citano che, nonostante sin dai 7 anni di età i concetti monetari di base e quelli relativi ai comportamenti finanziari siano già sviluppati, il 30% dei genitori ha iniziato ad istruire i propri figli sui soldi dall’età di 15 anni in poi e, addirittura, il 14% ha detto di non averlo mai fatto. Per tutto questo Buffet ha lanciato una serie animata per bambini (Secret Millionaire’s Club) di ventisei episodi, ognuno dei quali affronta una lezione finanziaria, e dai quali emergono passaggi molto importanti, come ad esempio il consiglio di incoraggiare i figli a non arrendersi solo perché qualcosa non funziona la prima volta. Insegnare loro a pensare in modo creativo. Sfidarli a trovare nuovi utilizzi per i vecchi oggetti della casa, o materiale riciclabile. Non ultima l’importanza di iniziare a risparmiare denaro e la miglior maniera per la gestione dei propri soldi, comprendendo la differenza tra desideri e bisogni. Una bella idea è quella di dare due barattoli dove inserire il denaro avuto in regalo o in piccole mancette: uno con i soldi da risparmiare e uno con quelli da spendere. In questo modo si impara a prendere le giuste decisioni, soprattutto corrette ed intelligenti, come fare acquisti di ciò che si ha realmente bisogno, tralasciando i cosiddetti “voglini” (desideri di breve), come si dice a Bologna, dei quali, immancabilmente, ogni volta ci si pente di aver sperperato inutile denaro per essi.

Fausto Marani
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