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Crevalcore: 31 luglio e 1° agosto Le Notti delle Sementerie

Sabato 31 luglio (ore 22) il festivalLe Notti delle Sementerie è pronto ad accogliere nel suo Teatro di Paglia a Crevalcore, Il viaggio del dottor Cechov, spettacolo in prima nazionale, nuova produzione della compagnia “padrona di casa” Sementerie artistiche.

Il festival, organizzato dall’Associazione Sementerie Artistiche, con la direzione artistica di Manuela De Meo e Pietro Traldi, fa parte di Bologna Estate 2021,il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione turistica ed è sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Comune di Bologna e Comune di Crevalcore e ha il patrocinio della Regione Emilia – Romagna.

Il viaggio del dottor Cechov, di Manuela De Meo, Federico Grazzini e Pietro Traldi e la regia di Federico Grazzini, racconta il viaggio di Čechov verso l’isola di Sachalin per realizzare un’inchiesta sulle condizioni di vita degli abitanti della colonia penale che la Russia aveva impiantato laggiù, nell’angolo più remoto dell’impero. Questo viaggio, motivato da un interesse scientifico e politico, doveva essere per lui anche una pausa dalla sua vita, per fare spazio tra sé e le pressioni che sentiva di dover sostenere. Nella solitudine e nella difficoltà di un viaggio estremamente lungo attraverso la gelida Siberia affinerà il suo sguardo sul reale, capace di cogliere le sfumature più intime dell’animo umano e dei meccanismi, a volte perversi, di sopraffazione che regolano il rapporto tra le persone. Così lo spettacolo nelle parole del regista Federico Grazzini: Questo spettacolo nasce dalla passione per Čechov che ci ha portato ad indagare la sua vita per comprenderne meglio l’opera. Čechov ha lottato per liberare gli uomini dalla violenza e dalla menzogna creando situazioni e personaggi in cui il pubblico potesse riconoscersi e specchiarsi per potersi migliorare. Abbiamo voluto raccontare l’uomo dietro al genio letterario, e ci siamo concentrati sul suo sguardo. Ci siamo specchiati nella sua vita e abbiamo trovato eventi e personaggi che in qualche modo risuonano vivi ancora oggi nel nostro immaginario, creando un ponte tra la Siberia dell’Ottocento e il mondo di oggi.

Precede lo spettacolo (ore 19.30) l’incontro Chiave di svolta:: Il viaggio, la scoperta del mondo. In dialogo con Luigi Farrauto, cartografo e scrittore. Farrauto disegna mappe e segnaletiche ed è un assiduo viaggiatore, soprattutto in Medio Oriente e nelle città antiche. Ha studiato Graphic Design al Politecnico di Milano e si è laureato con una tesi sulla città vecchia di Damasco. Ad Amsterdam ha lavorato per due anni presso lo studio Mijksenaar e ha contributo alla realizzazione di vari progetti di segnaletica, compresi quelli degli aeroporti di Amsterdam e Abu Dhabi. Già Visiting Researcher al MIT Senseable City Lab di Boston, è stato docente a contratto all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla Scuola Politecnica di Design di Milano. Luigi è autore Lonely Planet Italia. Insieme ad Andrea Novali ha aperto lo studio 100km, specializzato in mappe e wayfinding.

Domenica 1 agosto (ore 18.30) pomeriggio dedicato ai bambini con lo spettacolo Paolo dei lupi (dagli 8 anni), liberamente ispirato alla vita di Paolo Barrasso, biologo e poeta di e con Francesca Camilla D’Amico, regia di Roberto Anglisani. Un giovane biologo, in cerca di lupi, e Simone, un bambino che conosce solo il lupo cattivo delle favole, affrontano insieme un viaggio alla scoperta della vera natura del lupo. In un tempo non molto lontano, nella natura selvaggia degli Appennini, di lupi ce n’erano rimasti pochi ed erano tanto affamati. Paolo, un giovane biologo, viene mandato tra quelle montagne per studiarli. Lo attendono notti all’addiaccio, sveglie all’ora dei gufi, attese e batticuori, ululati e sguardi selvatici.In paese c’è Simone, un bambino cresciuto con le storie del nonno sul lupo cattivo. Ma da quando Simone incontra Paolo non smette di pensare ai lupi e vuole conoscere la verità su di loro. La verità è nel bosco, dove la natura compie i suoi riti. Una minaccia si nasconde nel bosco, ha l’odore del tabacco, della caccia, di un mondo che impone il suo passo e nulla sa della natura selvaggia.

Il festivalruota attorno ad un singolare teatro di paglia, che ogni anno viene progettato in base alle caratteristiche degli spettacoli che dovrà accogliere, con tanto di quinte, fondale, sedute, e poi alla fine del festival torna ad essere paglia, scomparendo dal campo. Le Sementerie Artistiche sono nate idealmente come risposta al terremoto emiliano del 2012 ed è stata dalla necessità di ricostruire alcuni degli spazi dell’azienda agricola Valle Torretta che è scaturita la possibilità di attivare anche una funzione culturale, oltre che agricola, in quel contesto. Sementerie Artistiche è una compagnia teatrale che gestisce l’omonimo spazio agri-culturale di creazione, formazione e residenza artistica. Sono all’interno di una azienda agricola nella campagna bolognese. Le Sementerie Artistiche vengono fondate nel 2015 e da allora lavorano su due fronti: la ricerca teatrale sviluppata come compagnia nella creazione di spettacoli originali e l’organizzazione di eventi e progetti territoriali all’interno dell’omonimo spazio. Lo spazio di Sementerie nasce dalla riconversione di alcune delle strutture dell’Azienda Agricola Valle Torretta in seguito al terremoto 2012. Da allora l’azienda e Sementerie convivono sviluppando progetti paralleli.

Durante tutto il festival saranno attivi il bar e la piccola cucina, con prodotti dell’azienda agricola Valle Torretta e di altri produttori locali.

Ufficio stampa PEPITApuntoCOM

Gianluca Stanzani:
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