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Europa Verde Emilia-Romagna in campo contro nucleare e metano tra le fonti green

Sabato 12 febbraio, dalle ore 16.30 alle 18.30, sulle pagine Facebook e youtube di Europa Verde, si terrà un incontro online di approfondimento sulla classificazione europea delle fonti energetiche green, organizzato dalla Federazione di Europa Verde-Verdi Emilia-Romagna.

Si affronterà anche il tema del caro energia, che sta colpendo duramente i bilanci delle famiglie italiane e delle imprese, e si metteranno a fuoco le proposte di Europa Verde per la transizione energetica green e per affrontare il ‘caro bollette’.

A discuterne ci sarà un esperto eccezionale: il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, che ha definito il nucleare “una tecnologia più vecchia del transistor”. L’incontro sarà coordinato da Silvia ZamboniCapogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

Domani mattina,  nell’ambito della Giornata di mobilitazione nazionale contro il gas e il nucleare, delegazione di Europa Verde Emilia-Romagna guidata dal co-portavoce regionale Paolo Galletti parteciperà all’iniziativa indetta dal Coordinamento ravennate “Per il clima – Fuori dal Fossile”, Legambiente, FFF, che si terrà in prossimità della centrale Eni di Casalborsetti (RA), sede destinata alla realizzazione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, i cui lavori preliminari sono già avviati.

La contrarietà di Europa Verde all’inserimento del gas metano e del nucleare tra le fonti di energia e le tecnologie ambientalmente sostenibili – approvato di recente dalla Commissione europea – si basa su motivazioni ambientaliste ed economiche, e sulla convinzione che questo stravolgimento della tassonomia verde attualmente in vigore ne danneggerebbe la reputazione sui mercati finanziari mondiali. Tanto più che dieci anni di campagna mondiale per il disinvestimento dalle fonti fossili hanno raggiunto un volume di risorse disinvestite di prima grandezza: 39,2 triliardi di dollari nel 2021 (39,2 miliardi di miliardi), ovvero più dell’equivalente della somma del Pil Usa (29, 2 miliardi di miliardi di dollari) con il Pil della Cina (14,7 miliardi di miliardi).

“La nostra opposizione ad includere nucleare e gas metano tra le fonti e le tecnologie verdi non è frutto di una posizione ideologica e prevenuta, ma esprime la contrarietà alla manovra, orchestrata dagli interessi della Francia che dispone di un grande parco di centrali nucleari, di far passare per sostenibili due fonti di energia che oggettivamente non lo sono: il gas metano è di per sé un gas serra molto impattante; il nucleare non ha risolto il problema del rilascio nell’ambiente di radioattività anche in fase di funzionamento di routine e quello del confinamento in sicurezza delle scorie altamente radioattive che si formano anche con lo smantellamento delle centrali  chiuse, come quella di Caorso  – afferma Silvia Zamboni – Inoltre,  la durata pluriennale dei cantieri per realizzare centrali nucleari, come testimoniano in Europa gli impianti di Flamanville (in costruzione in Francia da dieci anni con costi quadruplicati) e Olkiluoto (entrato in funzione in Finlandia il 21 dicembre scorso con dodici anni di ritardo e i costi triplicati), rende questa tecnologia inadatta a contrastare con l’urgenza necessaria l’emergenza climatica. Ogni euro investito nel nucleare e nel gas metano è quindi obiettivamente un euro sottratto alla transizione ecologica e alla lotta al global warming. Analogamente, la modifica alla tassonomia verde, approvata il 2 febbraio dalla Commissione europea, è uno schiaffo al Green Deal e alla Legge sul Clima approvata nel 2021 dal Parlamento europeo. E’ sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica che bisogna puntare, anche per sottrarsi alla perenne volatilità del prezzo di petrolio e gas metano, che ha portato all’odierno ‘caro bollette’ e all’incremento dell’inflazione. Pensare di estrarre più gas metano per far fronte al rincaro del costo dell’energia non tiene conto dei problemi ambientali che questo comporta in Adriatico, né dei tempi necessari a farlo. Nell’immediato, per calmierare i costi in bolletta  intervenga il governo sulle imprese del settore energia, in parte di proprietà pubblica come Enel e Eni, che stanno incassando extra profitti. E si acceleri la transizione energetica basata su efficienza e rinnovabili, a partire dalla realizzazione dell’impianto eolico off shore a Rimini”.

Insieme al Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, all’evento online interverranno esperti e figure politiche di grande competenza: Gianni Silvestrini (direttore scientifico di Kyoto Club), Alexandra Geese (eurodeputata dei Verdi tedeschi), Eleonora Evi (europarlamentare e coportavoce nazionale di Europa Verde), Angelo Bonelli (coportavoce nazionale di Europa Verde), Maria Grazia Midulla (responsabile clima del WWF), Giuseppe Onufrio (direttore di Greenpeace), Stefano Ciafani (Presidente di Legambiente), Vincenzo Balzani (chimico, professore emerito presso l’Università di Bologna), Leonardo Setti (Presidente del network delle comunità energetiche locali), Massimo Scalia (ex deputato verde, professore di fisica matematica all’Università Sapienza  di Roma).

La diretta online si potrà seguire dalla pagina facebook di Silvia Zamboni, da quella di Europa Verde Emilia-Romagna e da quella di Europa Verde nazionale, e sul canale youtube di Europa Verde nazionale.

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Silvestro Ramunno

Gianluca Stanzani:
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