“Bizantini e Longobardi, culture e territori in una secolare tradizione”

“Bizantini e Longobardi, culture e territori in una secolare tradizione” è il titolo della seconda edizione del ciclo culturale triennale “Il confine che non c’è. Bolognesi e modenesi uniti nella terra di mezzo” promosso dall’Archivio di Stato di Modena, dal Comune di Persiceto e dal Consorzio dei Partecipanti del Comune di Persiceto. Dopo la prima edizione dello scorso anno, dedicata all’Inquisizione, si passa ora ad analizzare il rapporto tra Bizantini e Longobardi, le due etnie culturali che, fronteggiandosi per oltre un secolo sull’antico corso del Panaro (Scoltenna), attuale confine tra Modena e Bologna, hanno influito sulla fissazione di tale asse confinario, favorendo lo sviluppo di tradizioni culturali diverse sui due versanti, a est i Bolognesi in aree di tradizioni bizantine, a ovest i Modenesi in aree di tradizioni longobarde. Come per lo scorso anno, anche questa edizione, promossa da Archivio di stato di Modena, Comune e Consorzio dei Partecipanti di Persiceto, su progetto e coordinamento di Patrizia Cremonini, e realizzata in collaborazione con i comuni di Nonantola, Spilamberto, Sant’agata Bolognese e con le Partecipanze agrarie di Nonantola e Sant’Agata, si articolerà attraverso due mostre e conferenze di approfondimento.

Sabato 14 marzo infatti alle ore 17.30 nella sala consiliare Giorgio Vespignani dell’Università di Bologna presenterà “Il periodo post esarcale. L’organizzazione della società tra la metà del secolo VIII e la fine del secolo IX”.
Fino al 18 aprile sono poi visitabili le due mostre: la prima, allestita nell’androne del palazzo Comunale di Persiceto (adiacente la Sala del Consiglio), si intitola “Dal Baltico all’Emilia. Il Dna dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto rivela tracce di antiche migrazioni germaniche” con testi di Davide Pettener e Alessio Boattini dell’Università di Bologna (aperta da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19 e sabato dalle 8.30 alle 13). In questa sede sono esposti pannelli che illustrano le ricerche condotte negli ultimi quattro anni dall’Università di Bologna sul dna dei partecipanti di Persiceto unitamente alle indagini genealogiche curate dal Consorzio dei Partecipanti in collaborazione con l’Università. Da studi ed analisi sono emerse tracce di dna di probabile origine scandinava, giunto nei nostri territori con le migrazioni germaniche. Nella vicina Chiesa di Sant’Apollinare è invece allestita l’altra mostra dal titolo “Segni sulle terre. Confini di Pianura tra Modena e Bologna” tesa ad illustrare i confini dei nostri territori di pianura, fra bolognese e modenese, attraverso pannelli storici esplicativi, materiale cartografico (XV-XIX), ma anche documenti rari e preziosi come il “Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis” (830 o 846) di Andrea Agnello, sacerdote di Ravenna della metà del secolo IX, pervenuto in copia del XV secolo (e giunto a noi in due sole copie manoscritte). Questa mostra è paerta il sabato dalle ore 16 alle 19 e la domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Nell’ambito di “Bizantini e longobardi, culture e territori in una secolare tradizione” si susseguiranno poi tante altre conferenze che si terranno, oltre che a Persiceto anche a Modena, Nonantola, Sant’Agata Bolognese e Spilamberto.
Lorenza Govoni – Ufficio stampa Comune Persiceto

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