Bologna, 6.500 famiglie in lista per una casa popolare

Sono circa 6.500 le famiglie in lista per una casa popolare a Bologna. Gli alloggi Acer liberi sono 585. Il dato sulle domande risulta dalle graduatorie provvisorie del Comune. Tra coloro che hanno diritto a vedersi assegnare un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ci sono coppie con uno o più figli e un reddito basso, nuclei monogenitoriali in condizioni di precarietà, persone sole che percepiscono ammortizzatori sociali, disoccupati, over 65 senza reddito, ultrasettantenni monoreddito, famiglie con un componente disabile, persone separate che pagano gli alimenti al coniuge. Gli alloggi di Erp gestiti da Acer Bologna sono 11.889, di cui 11.304 occupati (dati 2014). Ogni anno l’amministrazione comunale ne assegna in media 400 (dato 2013/2014).

Sfratti.Tra coloro che stanno aspettando una casa, c’è chi ha ricevuto lo sfratto e chi si sta arrangiando con sistemazioni provvisorie l’esecuzione. I dati ci dicono che gli sfratti sono in aumento: nel 2013 a Bologna ne sono stati registrati 1.334, di cui la maggior parte (1.283) per morosità e i restanti per finita locazione (dati ministero). Ciò significa che sono in aumento le persone in difficoltà e che rischiano di ritrovarsi senza un tetto sulla testa.

Occupazioni. Per evitare di finire in strada molte persone, sostenute dai collettivi Social Log, Làbas e da Asia Usb, hanno deciso di occupare. Attualmente sono quasi 550 quelle che vivono in uno spazio, edificio o abitazione occupata in diverse zone della città. Circa 300 vivono dallo scorso dicembre nell’ex Telecom di via Fioravanti, nel quartiere della Bolognina, occupata da Social Log così come la palazzina di Mura di Porta Galliera che accoglie una quarantina di persone. Altri 60 vivono nell’ex Clinica Beretta di via XXI aprile occupata da Asia Usb. Nelle ex Scuole Ferrari hanno trovato posto circa 50 persone. Una ventina abitano in una palazzina occupata in viale Aldini. Una quarantina sono in via Mura di Porta Galliera. E poi ci sono i 77 che da marzo 2014 abitano nelle due palazzine occupate di via De Maria 5 e 7 per i quali il 27 aprile 2015 il sindaco Virginio Merola, sostenuto dall’assessore al welfare Amelia Frascaroli, ha ordinato a Hera di ripristinare l’erogazione di acqua per uso domestico (chiusa da 7 mesi). Perché, nonostante quanto previsto dall’articolo 5 del Decreto Lupi, secondo il sindaco “Togliere l’acqua è contrario ai diritti umani”.

Agenzia Dire – www.dire.it

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