L’ex ghetto di Bologna si rifà il look e tende una “mano” alla città

Una mano aperta, che richiama l’artigianato di qualità che nel tempo ha caratterizzato la zona e allo stesso tempo si rifà ad un simbolo ebraico, la “Mano di Miriam”, collegato ai cinque libri della Torah. E’ il simbolo del progetto di valorizzazione urbana dell’ex Ghetto di Bologna, promosso dal Comune, che sarà inaugurato sabato con una festa ad hoc. La mano, grazie ad una sintesi grafica, ricalca il reticolo di vie che costituiscono l’ex Ghetto: il progetto prevede di replicare questo logo tramite una serie di formelle in porcellana da inserire sulle facciate degli edifici, in depliant informativi, sottobicchieri e vetrofanie. L’iniziativa, curata dagli architetti Roberto Maci e Francesco Bettelli, è stata presentata oggi in conferenza stampa.
“Insieme all’associazioni economiche, Cna e Ascom, al gruppo di artigiani e commercianti del Ghetto- spiega l’assessore alla Promozione della città, Matteo Lepore- abbiamo lavorato in questi mesi ad un progetto condiviso. Nuova segnaletica, muri puliti, nuovo arredo urbano: un’idea nuova di frequentare una parte storica della città, che ha anche un richiamo turistico e commerciale”. Un progetto che, per Palazzo D’Accursio, si inserisce nel più ampio percorso di partecipazione civica portato avanti in città. “Sono ormai 15.000 i metri quadrati di muri del centro storico che sono stati puliti tra l’anno scorso e questo e 540 i numeri civici dove sono stati fatti i Patti di collaborazione”, sottolinea Lepore, ricordando che sabato ci sarà sia la festa del Ghetto che quella della Collaborazione civica: “Una giornata molto impegnativa, dove avremo anche molte squadre di cittadini che per la città, oltre a festeggiare, puliranno i muri rimboccandosi le maniche con noi”.

Per quanto riguarda il Ghetto, la pulizia dei muri è stata già realizzata e ora tocca alle serrande commerciali. Qui entrano in gioco le associazioni di categoria, pronte a fare la propria parte per “dare un segnale forte e chiaro”, afferma il direttore generale di Ascom, Giancarlo Tonelli. Quella che si metterà in moto sabato dev’essere “un’onda civica che poi prosegue nel tempo”, aggiunge Tonelli: “I momenti di pulizia sono importanti, ma si deve anche andare nella direzione dell’individuare e punire chi imbratta”. Nel caso specifico dell’ex Ghetto, anche questo serve a “rilanciare, riqualificare e difendere uno dei punti di eccellenza del centro storico- continua Tonelli- che aveva vissuto momenti difficili”.
Quella immaginata è una riqualificazione dalla matrice molto “umana”, sottolinea la presidente del quartiere San Vitale, Milena Naldi, soddisfatta di “un progetto che certamente è di comunicazione, ma anche di riapproprazione degli spazi”. Un percorso, aggiunge la presidente, costruito “strada per strada, persona per persona”. Nel progetto rientra anche il recupero, quantomeno esterno, di un bar da tempo inutilizzato all’imbocco di galleria Acquaderni: a partire da domani, la vetrina sarà utilizzata per esporre il materiale informativo collegato alle iniziative presentate oggi. La proprietà del locale è di Unicredit che, spiega Lepore, ha dato la disponibilità al Comune nell’ambito di una partnership che, in città, riguarda anche altri immobili non utilizzati che fanno capo all’istituto di credito.

Agenzia Dire – www.dire.it

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