Alla rassegna “Fili di parole” di Persiceto si parla di nuovi stili di consumo

Nell’ambito della rassegna “Fili di Parole” 2015, giovedì 11 giugno, alle ore 21.30 circa nel cortile del Palazzo Comunale (corso Italia 70), si terrà “Nuovi stili di consumo e nuove sensibilità nell’Italia che guarda oltre la crisi” a cui parteciperanno Roberta Paltrinieri, docente di sociologia dei consumi, Università di Bologna, Giorgio Benassi, responsabile Sostenibilità e Csr, Coop Adriatica, Ilaria Venturelli, presidente cooperativa Resilia (progetto S-cambia Cibo). Modera Marco Pollastri, vice presidente “Centro Antartide”.
“Come stanno cambiando i consumi, da quando la crisi economica ha toccato da vicino le famiglie italiane? E con quali risvolti in termini di sostenibilità? – silegge nella nota introduttiva all’incontro – I singoli cittadini possono trasformare questa fase di difficoltà in un’occasione per ripensare i propri stili di vita e stare meglio di prima? Affronteremo questi temi da più punti di vista, contando anche sulle domande e le proposte del pubblico. Con la professoressa Roberta Paltrinieri, docente presso l’Università di Bologna e autrice, tra l’altro, del volume “Felicità responsabile, il consumo oltre la società dei consumi”, approfondiremo la relazione tra la crisi, i consumi e la ricerca di benessere. Con Giorgio Benassi, responsabile sostenibilità della Coop Adriatica, potremo conoscere le azioni messe in campo dalla grande distribuzione per promuovere il consumo responsabile e per ridurre gli sprechi, a partire dal recupero dei prodotti alimentari invenduti “Brutti ma buoni”, che lo scorso anno ha consentito di sostenere l’attività di oltre 60 strutture di accoglienza di Bologna e provincia. Infine, Ilaria Venturelli, presidente della start-up cooperativa Resilia, presenterà il nuovo progetto per contenere il nostro impatto sull’ambiente e riaccendere la fiducia tra cittadini: si chiama ‘S-Cambia Cibo’ e si fonda su un portale internet grazie al quale, nell’era del web e della sharing economy, tutti noi possiamo mettere a disposizione degli altri i prodotti in scadenza, evitando così di buttarli e limitando la produzione di rifiuti. L’obiettivo è ambizioso visto che ogni anno – come riportato dai più autorevoli studi sul settore – gli sprechi alimentari si aggirano su 1,3 miliardi di tonnellate, di cui il 42% proviene dalle nostre case, per un costo medio a famiglia di circa 350 euro all’anno”.

Lorenza Govoni – Ufficio stampa Comune Bologna

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