In Emilia-Romagna cresce il Pil (+1,2%) spinto da export (+4,1%)

Un tasso di crescita dell’1,2% conferma l‘Emilia-Romagna come una delle regioni protagoniste della ripresa economica del Paese: di un solo decimale inferiore alla Lombardia, ampiamente superiore di quanto stimato per l’Italia (+0,8%).
I dati del Rapporto 2015 sull’economia dell’Emilia-Romagna, realizzato da Unioncamere e Regione, e presentato a Bologna, ribadiscono le previsioni di Prometeia, che indicano dunque per il Pil un’accelerazione significativa, rispetto al lieve aumento (+0,3%) del 2014.

L’Emilia-Romagna si è collocata tra le regioni più dinamiche, seconda alla sola Lombardia (+1,3%), e prima del Veneto (+1,0). Nelle rimanenti aree, i tassi di crescita reali del Pil sono apparsi inferiori all’1%, in un arco compreso tra il +0,9 di Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige e il +0,02 della Calabria.

Alla crescita reale del Pil, si dovrebbe associare un andamento ugualmente positivo per la domanda interna, di cui viene stimato un aumento dell’1,1% rispetto al 2014. A sostenere l’economia regionale è l’export che, pur in leggera frenata, dovrebbe chiudere con un aumento annuale del 4,1% (stima Prometeia). Numeri quindi con il segno più che, seppur ancora lontani dalla situazione pre-crisi del 2007, confermano come, anche se da irrobustire, la ripresa è avviata.
I numeri
L’Emilia-Romagna si contraddistingue per l’apertura ai mercati esteri: i dati Istat hanno registrato nei primi nove mesi di quest’anno una crescita delle esportazioni del 3,9% (+4,2% in Italia). La ripresa del Pil ha avuto esiti positivi sul mercato del lavoro, il cui andamento è stato caratterizzato da un leggero incremento dell’occupazione. Nei primi nove mesi del 2015 in Emilia-Romagna risultano occupate mediamente circa 1.913.000 persone (Istat), vale a dire lo 0,2% in più rispetto al 2014.

Sotto l’aspetto del genere, sono state le donne a contribuire alla tenuta dell’occupazione (+0,5%), a fronte della sostanziale stabilità degli uomini (-0,04%). L’Emilia-Romagna ha registrato il secondo miglior tasso di occupazione del Paese, alle spalle del Trentino-Alto Adige. Con un tasso di disoccupazione del 7,8% si è collocata, relativamente ai primi nove mesi del 2015, tra le regioni italiane meno afflitte dal fenomeno. Per quanto concerne il tasso di attività, nel terzo trimestre 2015 è risultata la terza regione italiana (72,1%), in virtù del tasso di attività femminile, tra i più elevati del Paese (64,2%).

I dati congiunturali raccolti dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna sui principali comparti produttivi evidenziano, sempre per i primi nove mesi dell’anno, un andamento moderatamente positivo, in particolare per le imprese manifatturiere che esportano.
La produzione dell’industria in senso stretto è mediamente cresciuta dell’1,4% rispetto allo stesso arco temporale del 2014; tiene il commercio, soprattutto grazie al contributo della grande distribuzione, registrato qualche segnale di risveglio anche dall’artigianato e dalle costruzioni, nello specifico le imprese più piccole. Bene il turismo, che chiuderà l’anno con una crescita degli arrivi e delle presenze, sia sul fronte della clientela italiana che straniera.

Per quanto riguarda la “demografia” delle imprese, a fine novembre, la “consistenza” di quelle attive (pari a quasi 412mila unità) è diminuita dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Analizzando i settori, risulta come il calo generale del numero delle imprese sia stato determinato dalle attività agricole (-2%) e industriali (di cui le costruzioni -2,2%), mentre il terziario ha mostrato una tenuta migliore.
Le previsioni
Per il 2016-2017 le previsioni di Prometeia descrivono per la regione un’economia avviata alla ripresa, che sarà più consistente, dopo quella assai contenuta del 2014, e più ampia rispetto al +1,2% del 2015: il Pil dovrebbe infatti crescere dell’1,5% nel 2016, per salire ulteriormente dell’1,7% nel 2017.
Determinanti per la crescita saranno i Fondi strutturali destinati dall’Ue all’Emilia-Romagna (Fesr, Fse e Feasr) che presentano una dotazione intorno ai 2,5 miliardi. A queste risorse si aggiungeranno quelle dei Programmi operativi nazionali (Pon) – ad esempio, Pon Metro, 40 milioni di euro per la Città metropolitana di Bologna – e delle ulteriori iniziative dirette della Commissione come Horizon, Creative Europe e Cosme.

Crescita digitale delle imprese: il Focus 2015
Il Focus dedicato del Rapporto 2015, preparato dalla Regione, è sulla crescita digitale, dove l’Emilia-Romagna è per mercato la terza in Italia dopo Lombardia e Lazio con un forte potenziale di crescita. Diversi i contributi presentati che mettono in evidenza la necessità di rafforzare un comparto ancora troppo frammentato, con le sue 9.200 imprese e 55.000 addetti, da cui emerge la richiesta di ulteriori risorse umane e la preferenza delle imprese stesse per misure automatiche di accompagnamento quali il credito di imposta, per sostenere gli investimenti necessari. Investimenti che l’Emilia-Romagna ha sostenuto finanziando nel 2015 oltre 1100 progetti, con valori medi superiori ai 60.000 mila euro destinati alla digitalizzazione di processi produttivi e commerciali con un’attenzione crescente delle imprese nel rapporto con il mercato finale.

regione.emilia-romagna.it

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