Protezione civile, dalla Regione 3 milioni 200mila euro

Il sistema regionale di protezione civile si irrobustisce e consolida la propria organizzazione sul territorio emiliano-romagnolo. La Regione ha approvato il Programma 2015 degli interventi a potenziamento della rete dei centri e presidi di protezione civile a livello comunale, sovracomunale e provinciale, con uno stanziamento di risorse complessive pari a tre milioni 200mila euro sul bilancio 2015. Nel complesso si tratta di 63 interventi di finanziamento, di cui 38 destinati a strutture già esistenti o già sostenute in passato, mentre 25 sono indirizzati a sedi operative nuove o mai finanziate in precedenza. I fondi sono stati assegnati con la delibera di Giunta n. 1926/2015 (pdf, 380.8 KB).

E’ la prima volta che la Regione stanzia e destina agli enti locali risorse proprie per rafforzare e completare i presidi di protezione civile sul territorio. Dal 2000 ad oggi, gli oltre 20milioni di euro investiti per interventi sulla rete territoriale dell’Emilia-Romagna sono state risorse statali messe a disposizione attraverso il Fondo regionale di Protezione civile, istituito dalla legge 388/2000, e non più rifinanziato dal 2008.

Dei 63 interventi programmati, 17 vanno a potenziare, strutturare o dotare di attrezzature più moderne centri e sedi operative collocate nell’area del cratere del sisma del 2012: si tratta in particolare di interventi a sostegno di strutture collocate nei Comuni di Guastalla, Luzzara e Rolo (RE); Bomporto, Carpi, Finale Emilia, Mirandola, San Felice sul Panaro e San Prospero (MO); Baricella, Crevalcore, Malalbergo, Sant’Agata bolognese e all’Unione dei Comuni Reno Galliera (BO); Bondeno e Vigarano Mainarda (FE).

Tra gli interventi finanziati, il potenziamento di strutture operative esistenti a livello sovracomunale (sale operative dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile, della Polizia municipale, delle Unioni di Comuni), anche attraverso l’acquisto di attrezzature più moderne (informatiche, radio); miglioramenti e ampliamenti di aree di ammassamento o di prima assistenza per i soccorsi; interventi dimanutenzione straordinaria o di adeguamento delle sedi in funzione; realizzazione di sedi operative ex novo (come la “Casa della protezione civile” a San Prospero).

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