Più autonomia per l’Emilia-Romagna, partito il negoziato col Governo

È ufficialmente partito il negoziato con il Governo per il riconoscimento di una maggiore autonomia all’Emilia-Romagna, per la gestione diretta da parte della Regione di un numero di competenze che potrà essere superiore a 15: fra queste, istruzione, lavoro, tributi, finanza pubblica, salute, ambiente, territorio, ricerca, innovazione.

E la prima seduta del tavolo paritetico di confronto, comune con la Lombardia, si farà a Bologna venerdì 17 novembre, la seconda martedì 21 a Milano e le altre, a seguire, a Roma.
È quanto deciso nel pomeriggio di oggi (9 novembre n.d.r.) nella Capitale, dove, alle 16, al Dipartimento per gli Affari regionali si sono riuniti il sottosegretario Gianclaudio Bressa e i presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e Lombardia, Roberto Maroni, accompagnati dalle rispettive delegazioni: l’incontro ha formalmente sancito il via al confronto tecnico che approfondirà ambiti e materie.

Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana viene applicato l’articolo 116 della Costituzione, che al terzo comma consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. E per lavorare all’intesa, oggi è appunto stato insediato il tavolo di confronto fra l’esecutivo nazionale e le due Regioni.

Per l’Emilia-Romagna una tappa di grande importanza, che arriva a tre settimane dalla firma a Palazzo Chigi, lo scorso 18 ottobre, del presidente del Consiglio, Gentiloni, e del presidente Bonaccini della Dichiarazione di intenti per l’avvio del confronto. In precedenza, il 3 ottobre, la risoluzione votata dall’Assemblea legislativa che dava mandato a Bonaccini al negoziato col Governo.

Le competenze richieste ll’incontro del pomeriggio, con il presidente Bonaccini era presente l’assessore Emma Petitti (Bilancio e Riordino istituzionale). La Giunta ha già definito 12 competenze che l’Emilia-Romagna chiede per sé e che rientrano fra le materie previste dagli articoli 116 (comma terzo) e 117 (commi secondo e terzo) della Costituzione. Si tratta di:

-rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni;
-tutela e sicurezza del lavoro;
-istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
-commercio con l’estero;
-ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
-governo del territorio;
-protezione civile;
-coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
-tutela della salute;
-norme generali sull’istruzione;
-tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali;
-organizzazione della giustizia di pace.

La Giunta è pronta ad aggiungere altre 4-5 competenze relative a professioni, cultura, sport e agricoltura. Sarà il presidente Bonaccini a proporre l’allargamento all’Assemblea legislativa nella seduta di martedì e mercoledì prossimi, durante la quale relazionerà anche sull’insediamento del tavolo di confronto avvenuta oggi.
Inizialmente erano state individuate le quattro aree strategiche alle quali ricondurre le competenze richieste, poi riprese nella risoluzione votata il 3 ottobre scorso dall’Assemblea legislativa. Eccole: tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute. A esse si aggiunge l’area complementare con le materie funzionali all’esercizio delle nuove competenze richieste: rapporti della Regione con l’Unione Europea coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; governance istituzionale.

Il percorso e il progetto per l’ottenimento di una maggiore autonomia sono stati condivisi fin dall’inizio con i componenti il Patto per il Lavoro, riunitosi anche due giorni fa, quando è stato ribadito il fatto che, parallelamente al negoziato con Palazzo Chigi, resta aperto il confronto, sia attraverso convocazioni del tavolo Giunta-Patto sia attraverso contatti con i singoli assessorati sulle materie di competenza.

regione.emilia-romagna.it

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