Sala: cittadinanza in festa nella rinnovata casa comunale

Sindaco e cittadini di Sala Bolognese sono attesi domenica 8 settembre, ore 10.30, presso il municipio ad un appuntamento di grande significato simbolico e valoriale: l’inaugurazione della nuova facciata del municipio e della stanza basale creata nelle adiacenze del palazzo comunale a beneficio di soggetti diversamente abili grazie anche all’opera degli enti associativi cui è affidato il prezioso servizio.
Sarebbe riduttivo archiviare questa data come una delle tante inaugurazioni.
In realtà si tratta di un percorso complesso e partecipato, all’interno di una visione complessiva che lo ha ispirato e che può essere riassunta nelle seguenti parole d’ordine: comunità, legalità, accoglienza, bellezza, attenzione ai luoghi e alle persone.
Partendo da quest’ultimo riferimento, superfluo sottolineare l’alto valore dell’iniziativa che apre la giornata nel segno della attenzione ai soggetti diversamente abili, protagoniste le associazioni “Passo Passo” e “Sala presente”.
Per gli altri aspetti, la giornata è stata concepita come un evento destinato ad imprimersi nella memoria dei Salesi: un consuntivo di una stagione di grandi realizzazioni e, al tempo stesso, di rilancio del sostrato identitario e ideale su cui si fonda il senso civico della comunità.
Nella visione del sindaco Emanuele Bassi, recentemente rieletto con ampio consenso, una favorevole occasione si è presentata nel ripensare alla funzione e al significato simbolico della “Casa dei Salesi” e cioè la grande residenza municipale posta nella frazione di Padulle.
Si partiva dallo spartano edificio progettato dal genio civile dopo l’alluvione del 1966, a seguito della demolizione del precedente più antico palazzo, ritenuto bisognoso di essere affrancato dalla sua anonima austerità. Dopo i lavori, realizzati in esecuzione di un progetto articolato e condiviso, la facciata ora sembra quasi parlare e interpellare la coscienza civile di quanti si soffermino ad osservarla. Soprattutto i giovani sembrano essere i destinatari privilegiati di questa interlocuzione simbolica. L’appello appare rivolto al nucleo delle virtù civili del nostro paese, esaltato in taluni momenti, messo a dura prova in altri, comunque doverosa stella polare di ogni comunità.
Appartiene al primo momento, quello della esaltazione, il riferimento alla data del 27 dicembre 1947, data della promulgazione della Costituzione repubblicana; appartengono al secondo, quello della prova, le date del 25.5.1992 ore 17.58, morte di Giovanni Falcone, e del 2.8.1980 ore 10.25, strage alla stazione di Bologna. I due aspetti sono stati resi simbolicamente con opere in un materiale relativamente povero, il rame, sapientemente intrecciato e modellato dai maestri Nicola Zamboni e Sara Bolzani, applicato plasticamente sulla facciata del municipio. Le opere dei due scultori, d’altra parte, connotano, con la loro forte capacità evocativa, molti spazi pubblici nel comprensorio bolognese (ma li ritroviamo anche ad altre latitudini, specialmente Zamboni: Australia, America Latina etc).
Dal momento del loro impianto, le citate opere si offrono alla riflessione di quanti sostano nell’ampia piazza antistante.
La Casa dei Salesi, oltre che luogo di accoglienza, di offerta di servizi, di registrazione degli eventi fondamentali di ogni vicenda del cittadino, grazie ai due artisti citati, parla alla gente con i suoi simboli, sollecitando una riflessione sui temi della legalità e sulle conquiste civili da difendere contro i pericoli sempre risorgenti. La persona valorizza il proprio ruolo sociale maturando una coscienza civile da vivere attivamente nella comunità di riferimento e nei luoghi in cui si snoda la vicenda esistenziale di ciascuno.
La facciata con i suoi simboli e adornata dei suoi riferimenti legalitari, è divenuta una quinta di chiusura della piazza. Quest’ultima conferma il suo essere, più che mai, luogo di incontro, di dialogo, di scambio, di accoglienza e di sviluppo della socialità.
Alla stessa funzione adempie, se possibile potenziandola, il portico che si allunga alla base della facciata, caratterizzandola fortemente.
Questa visione solidale e comunitaria, ispirata al civismo, fornisce la cifra su cui Sala Bolognese vuole impostare il proprio futuro e su cui l’attuale Amministrazione punta in modo deciso nei prossimi cinque anni. Questa visione del sindaco Emauele Bassi, coadiuvato nella circostanza dall’assessore Eleonora Riberto, ha come ulteriore obiettivo quello di sottolineare il legame dei Salesi con i luoghi della loro memoria collettiva che, in facciata, trova puntuali riferimenti nella rappresentazione in rame della forma allungata del suo territorio, diviso in più nuclei. Comunque unito dalla stessa storia di fiumi, di civiltà contadina, di natura domata e oggi anche da una comoda pista ciclabile. Vi appaiono stilizzati la Pieve, i corsi d’acqua, i ponti, il palazzo Zambeccari, le case coloniche, i filari, la zona industriale. L’ultimo ma non secondario riferimento è alla bellezza.
Il luogo di incontro dei Salesi non può che ispirarsi anche alla bellezza. Lo testimoniano le opere d’arte di cui è adornata la casa comunale.
L’8 settembre il maestro Argo Forni sarà presente, insieme ai citati scultori, per ricevere il ringraziamento della comunità per la donazione fatta di quaranta opere del ciclo pittorico “Notti di luna piena” che oggi sono stabilmente collocate nell’edificio comunale a formare una mostra permanente.
I temi sono quelli cari all’artista persicetano, legati ai ricordi dell’infanzia (giochi di bimbi fatti nelle ore già notturne illuminate dal faro di luce del plenilunio).
Fa da corollario all’evento la festa dei commercianti di Sala Bolognese che, con le loro iniziative, mantengono vitale il tessuto socio-economico della comunità e che saranno presenti con loro rappresentanti.
Il terremoto del 2012, con le sue cicatrici, sembra ormai dietro le spalle e trasformato in un’occasione di nuova progettualità e senso della comunità per la cittadinanza salese.

Fabio Poluzzi

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