Bologna, al via la XVII edizione del Festival La Violenza Illustrata

Sono oltre 70 gli eventi in programma in questa edizione del Festival: proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, iniziative per i/le più giovani e presentazioni di libri intorno alla violenza di genere e alle sue dinamiche per sensibilizzare l’opinione pubblica cittadina e non solo sul fenomeno e fare cultura per costruire una società futura più rispettosa e paritaria.

Quest’anno, Casa delle donne ha deciso di celebrare, attraverso il Festival l’attitudine femminile e femminista a sconfinare, a deludere le aspettative della società patriarcale e a fare marea per rivendicare autodeterminazione e libera scelta sulla propria vita e i propri corpi.

La situazione storica e politica di questo ultimo periodo minaccia le donne, le loro libere scelte e la loro autodeterminazione. Nella dimensione microscopica della coppia e in quella macroscopica della società, si vanno rinsaldando valori patriarcali che innescano la violenza contro le donne e i contro i loro corpi.

All’interno della coppia la scelta individuale e libera di una donna di lasciare il proprio compagno determina il rischio di essere vittima di violenza o addirittura di femminicidio. Nel mondo le donne ucraine, afghane, yemenite, etiopi e birmane vivono immerse in conflitti radicalizzati e pagano il prezzo più alto della guerra che è sempre terreno di disuguaglianza, mercificazione e stupro.

In questo senso patria e famiglia sono appelli differenti che evidenziano la stessa matrice originaria: tracciare confini attraverso la violenza.

Limiti e confini vengono legiferati anche suoi corpi delle donne:  In Italia esistono territori in cui è di fatto impossibile abortire; le donne nordamericane hanno visto cancellato il diritto fondamentale di accedere all’aborto garantito per anni a livello federale; a El Salvador l’interruzione di gravidanza è illegale, in qualsiasi caso; le profughe ucraine vittime di stupro in Polonia si vedono negare il diritto ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza vivendo dopo la violenza subita, la violenza istituzionale iscritta sui loro corpi e sulle loro vite. Sempre in Polonia si ricordano le morti per mancato intervento abortivo.

Di fronte a queste minacce, limitazioni e confini, vogliamo farci testimoni dell’attitudine femminile e femminista a sconfinare, a deludere l’aspettativa della società patriarcale e a rivendicare i diritti di autodeterminazione e libera scelta.

Alle limitazioni, ai dettami e ai confini che si stanno tracciando e rimarcando sulle donne e sui loro corpi vogliamo rispondere come onde di un mare in tempesta, facendo in modo che questa edizione del Festival La Violenza Illustrata possa essere un’altra onda ad alimentare questa corrente. E così di fronte ai confini saremo SCONFINATE!

Programma del Festival

 

Potrebbero interessarti anche...