Le interviste di CBN: Claudia Trevisani

Questo mese abbiamo deciso di mettere le “mani in pasta” andando a dedicare l’intervista a Claudia Trevisani – originaria di Crevalcore – nota sfoglina che ha fatto della pasta fresca la sua passione principale.

Raccontaci quando hai iniziato ad avvicinarti all’arte del cucinare.
Tutto ha avuto inizio nella cucina domestica: provengo da una famiglia numerosa (siamo in quattro tra fratelli e sorelle, e da piccoli abbiamo vissuto insieme ai nostri genitori e ai nonni) e preparare il buon cibo per soddisfare il palato di tutti era la missione di mia nonna Ambellina. È stata proprio lei, donna dal carattere forte e deciso, a trasmettermi le principali tecniche per tirare la sfoglia, preparare sughi e creare pietanze gustose. Uno dei primi ricordi risale a quando avevo circa 8 anni quando, seppur bambina, mia nonna mi ha dato il grembiule e il mattarello e mi ha fatto preparare il mio primo gnocco fritto… e poi pian piano sono passata a tirare la sfoglia per la pasta fresca, una sfoglia sempre più sottile!

Nel tempo hai consolidato la tecnica che ti ha consentito di ricevere titoli quali “Miss Sfoglina” e “Miss Tagliatella”.
Sì, con il trascorrere degli anni ho continuato a preparare pasta fresca, facendo tesoro degli insegnamenti appresi da mia nonna, andando oltre a quelle che erano le consuete preparazioni in ambito famigliare. Ho iniziato per esempio cucinando nelle sagre di paese e poi iscrivendomi a qualche gara culinaria. Nel frattempo mi sono sposata, sono diventata mamma a mia volta [ndr: ora ha tre figli], e nel 2012 sono diventata “Miss Sfoglina” e l’anno successivo “Miss Tagliatella”, le mie prime soddisfazioni. Qualche anno più tardi la mia famiglia, a mia insaputa, mi ha iscritta alla nota trasmissione televisiva Masterchef Italia dove ho partecipato qualificandomi 24a su 18.000 aspiranti cuochi. Una vera sfida, in cui per dare il massimo ti senti sotto pressione. Nel complesso è stata comunque un’esperienza incredibile, molto positiva, che non mi sarei mai aspettata di fare. È stata l’occasione per mettermi davvero alla prova, ho infatti superato la mia timidezza e ne sono uscita molto soddisfatta.

Cucinare per la famiglia, cucinare per sfida… possiamo dire che esistono diversi modi per declinare questa passione?
Certamente. In generale penso che cucinare sia fondamentalmente un atto di convivialità, un momento da condividere con altri. Oltre ovviamente al fatto che la cucina incarna le tradizioni e i sapori di un luogo, di una cultura. E quindi trasmettere la passione per la buona cucina (emiliana nel mio caso) significa trasmettere la genuinità, l’essenza di un popolo. Per questo ci tengo in modo particolare a diffondere l’amore per la cucina, per la pasta fatta in casa, perché penso che sia un modo concreto per diffondere valori… E mi rivolgo soprattutto ai giovani, alla generazione che vorrebbe “tutto subito e pronto” quando dico che cucinare è la metafora della vita: servono impegno, passione e cura dei dettagli per raggiungere risultati desiderabili. Questo va sottolineato: la passione da sola non basta, occorre lavorare sulle proprie capacità, avere fiducia in se stessi e provare con determinazione a migliorarsi.

Recentemente hai realizzato un tuo grande desiderio, raccogliere le principali ricette della tua famiglia in un libro…
Esatto, era da tempo che avevo in animo questo progetto e finalmente, nonostante le difficoltà che anche la pandemia ha posto in essere, in questi mesi è stata ultimata la pubblicazione del libro intitolato “Le ricette della tradizione tra Bologna, Ferrara e Modena” (Edizioni Artestampa). Questo è il mio modo per lasciare alle generazioni future le ricette avute in eredità da nonna Ambellina… con la speranza che anche i giovani si possano dedicare a queste tradizioni culinarie, per non disperderle ma anzi per valorizzarle. Ho scelto trenta ricette che spaziano dai primi (a base di pasta fresca ma non solo) ai dolci, e che ripercorrono i sapori e le tipicità gastronomiche di queste terre. Ci tengo a precisare che i proventi dei diritti d’autore del libro saranno devoluti all’ANT Italia Onlus.

Puoi lasciare ai nostri lettori una tua ricetta, la tua preferita?
Certo, la mia ricetta preferita è un grande classico… “Tagliatelle al ragù Bolognese”!

Laura Palopoli

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