Anche Crevalcore e Sant’Agata in favore della discarica di Finale

Quattro sindaci scrivono al presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Fate la discarica a Finale Emilia”. È un pressing politico pesante e di raro uso quello che arriva da Crevalcore, Nonantola, Ravarino e Sant’Agata Bolognese. Si tratta dei quattro Comuni soci di Sorgea, la multiutility dell’acqua socia assieme ad Hera di Feronia, l’azienda che gestisce la discarica di Finale Emilia.

La situazione è delicatissima. In questi giorni si deve chiudere il percorso autorizzativo della Via per l’ampliamento della discarica, un progetto del 2014 che era passato in cavalleria dopo che il centro destra aveva vinto le elezioni a Finale Emilia anche promettendo che mai e poi la discarica avrebbe ripreso l’attività. Ma ora si vedono i guasti che questa scelta ha portato sui bilanci dei Comuni. Finale si è trovata con un milioncino di euro in meno all’anno, ma anche Crevalcore, Nonantola, Ravarino e Sant’Agata Bolognese si sono ritrovati senza gli utili derivanti dalla loro partecipazione in Sorgenia. E ce dire di Feronia, che ha un buco di un paio di milioni  di euro che devono ripianare proprio i soci?

Così si fa di tutto per ottenere la riapertura della discarica finalese. Il passo politico scelto dai quattro Comuni è quello di fare pressing sulla Regione, che in effetti può aggirare il potere di veto sull’ampliamento che ha il Comune di Finale. Infatti per allargare la discarica serve un cambio di destinazione d’uso del piano regolatore per il terreno su cui sorgerà, e il Comune può decidere in autonomia se concederlo oppure no. Salvo, appunto, essere aggirato dalla Regione in qualunque momento.

Tanti interessi in gioco – c’è ad esempio la Partecipanza di Pieve di Cento che attende di incassare un milione di euro dalla vendita di quel terreno – che centrano ben poco con la Bassa.

Nella lettera che i quattro sindaci hanno inviato a Bonaccini – da cui manca, ovviamente, il quinto Comune membro di Sorgea, Finale Emilia – si prova ad allontanare la questione del vil denaro buttando nella richiesta presunti “benefici ambientali” che si avrebbero con l’apertura della discarica e su quanto sia necessario ampliare il sito per pagare i costi della ripulitura (il landfill mining) della vecchia area. E, ricordano, senza quell’entrata i cittadini devono pagare più tasse di Tari.

Pressioni informali su sindaco e Giunta ce ne erano state anche in passato, ma ora tutto è messo nero su bianco e i tempi stringono. Una riunione risolutiva della Commisione di Via era attesa per oggi, giovedì, ma è stata spostata all’ultimo momento a settembre sia per le proteste dei cittadini già annunciate, sia nella speranza di trovare una quadra.

Il commento del Movimento Cinque Stelle che ha diffuso la lettera dei sindaci

I simpatici sindaci delle amministrazioni “Sorgea Srl” sono preoccupatissimi dell’esito della VIA della nuova discarica di Finale Emilia proposta da Feronia. Scrivono – osserva il consigliere comunale di Finale Emilia Andrea Pavani – persino a Bonaccini per fare pressing sulla commissione di Via. Per motivi ambientali ed economici dicono… Balle! Il motivo è uno solo, quello economico! Per le ricadute sulle tariffe rifiuti e sulla mancata distribuzione di dividenti che Sorgea, a causa del dissesto di Feronia srl (ha bruciato più di 2 Milioni di euro di capitale sociale quest’anno), già da quest’anno ha negato ai Comuni soci. Cari Sindaci, è facile preoccuparsi delle tematiche “ambientali” del proprio Comune con le discariche degli altri. Lasciateci la nostra attuale discarica; Finale ha già dato ed è disponibile a pagare la propria quota per le bonifiche del caso.
Voi invece, per ragioni economiche, potete sempre fare la discarica da 1.860.000 metri cubi sul vostro territorio, così potrete abbassare la TARI ai vostri cittadini, sarebbe un’utile spartizione di questo fardello”

sulpanaro.net

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