Poste, gli straordinari salvano le consegne ma ora arriva il blocco

Per far fronte agli accumuli di corrispondenza che si sono creati con l’arrivo del recapito a singhiozzo, i postini dell’Emilia-Romagna hanno iniziato a lavorare due ore prima del loro normale turno e allungandolo di un’altra ora al termine; insomma, tre ore in più per provare a smaltire tutte le consegne. Ma neanche questo sforzo è bastato: e infatti i sindacati hanno firmato l’ennesimo verbale di mancato accordo e dal prossimo 9 maggio scatterà il blocco degli straordinari. Quindi addio a orari di lavoro ‘volontariamente’ allungati, con il rischio che altra posta si ammassi nei depositi.

“Sappiamo bene qual è la situazione e quale sarà l’effetto del blocco degli straordinari e dell’invito ai lavoratori di attenersi scrupolosamente agli orari di servizi- riconosce Giuseppe Ledda, segretario regionale della Slc-Cgil- ma ci sono 150 quintali di posta non consegnata in questa regione e noi abbiamo bisogno di portare sempre più ad evidenza che la riforma del recapito non regge e va fermata”.

Dopo il blocco degli straordinari, che si concluderà il 26 maggio, ci sarà un ulteriore inasprimento se non cambieranno le cose: lo sciopero di tutti i postini dell’Emilia-Romagna; indicativamente quindici giorni dopo la fine del blocco degli straordinari. Ma i sindacati sperano che l’azienda ‘capitoli’ prima: “C’è un mese e, se vogliono discutere, di spazio ce n’è”, manda a dire Valerio Grillini, segretario regionale Slp-Cisl. In altre parole, se con il blocco degli straordinari la sofferenza delle consegne diverrà insostenibile, la speranza è che Poste torni al tavolo più disposta a rivedere i suoi piani. E già nei prossimi giorni a Roma dovrebbe essere convocato un tavolo nazionale sul problema delle consegne a singhiozzo.

Agenzia Dire – www.dire.it

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