L’Emilia-Romagna lancia la Fashion Valley

E l’Emilia-Romagna lancia la Fashion Valley, il quarto pilastro del sistema economico emiliano-romagnolo insieme il food, il motor e wellness. Una strutturazione del comparto della moda che connetta le eccellenze, una rete tra i marchi e le imprese che si distribuiscono in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Un comparto che in regione oggi conta più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali), un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). E se alla parte industriale si aggiunge la componente terziaria legata alla filiera della moda – con quasi 23 mila imprese che impiegano circa 90 mila addetti – il fashion made in Emilia-Romagna raggiunge quasi 30 mila imprese e 142mila addetti.

Della nascitura Fashion Valley dell’Emilia-Romagna e delle strategie di valorizzazione del sistema moda regionale se ne è parlato a Bologna dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dell’organizzazione della produzione. Un dialogo aperto tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo con l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi e il sottosegretario del ministero dell’Economia e delle finanze Paola De Micheli. In autunno è già previsto un altro confronto con il Governo sul tema dell’internazionalizazione.

I numeri della fashion Valley

Le imprese esportatrici nella filiera della moda – considerando sia la produzione sia la commercializzazione (tessile, abbigliamento, pelli, macchine per la lavorazione, agenti commerciali, ingrosso, dettaglio e ambulanti) – sono complessivamente 2.047 (8,8% del totale): il 77% delle produttive esporta e di queste il 53% è esportatore abituale mentre il 53% del commercio esporta e di queste il 28% è esportatore abituale. Ben 1.045 (51%) delle esportatrici ha meno di 5 addetti, 15,7% delle esportatrici è impresa artigiana e l’8,2% delle artigiane della filiera moda esporta: il 28,2% la quota media per impresa esportatrice del fatturato realizzato all’estero sul totale fatturato.

Il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta in parte alla crisi, alla forte contrazione della domanda interna nonché ad un necessario riposizionamento eristrutturazione generale delle imprese. Infatti dal 2003 al 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, mentre con l’avvio della crisi, dal 2008 al 2015, il fashion ha perso complessivamente il 7,8% delle imprese e 10,4% degli addetti (sul versante produzione -14,8% le imprese e -18% gli addetti mentre per quanto riguarda la parte commerciale -4,4% le imprese e -0,2% gli addetti).

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