In quali acque sta navigando l’Unione di Terre d’Acqua?

Il Consiglio dell’Unione di TdA si è riunito il 17 luglio prevedendo all’o.d.g l’elezione del presidente a seguito delle dimissioni del sindaco Bassi. Si apre la discussione e viene data comunicazione che il sindaco dimissionario è disponibile a ricandidarsi. Dopo ampio dibattito, si procede alla votazione con scrutinio segreto. Risultato: non si è concluso niente di fatto! Non si è pervenuti alla nomina del presidente e del vicepresidente in quanto non è stata raggiunta la maggioranza dei voti necessari (10 voti a favore di Bassi, 10 schede bianche, 1 scheda nulla). Detto così sembra un esito possibile e prevedibile in una situazione non ancora ben definita. E in realtà la situazione non è ben definita in quanto di chiaro è emerso che solo nelle ultime ore, prima del consiglio, sia stata concordata tra i sindaci PD, facenti parte della giunta, la candidaturadi Bassi, dopo due mesi dalle sue dimissioni. Tale decisione non è scaturita dal confronto e dall’informazione tra tutti i membri, come il sindaco Pellegatti ha dichiarato con rammarico. Ho percepito inoltre nelle argomentazioni del candidato, una mancanza di dichiarazioni chiare ed esplicite in risposta alle considerazioni espresse dai consiglieri della minoranza. I loro interventi hanno sottolineato infatti la necessità di creare nell’Unione le condizioni per un futuro serio e credibile su un programma progettuale condiviso.

Si rimane ora in attesa di convocazione per una nuova votazione.

Come consigliere e, nei limiti riscontrati, ritengo che bisognerebbe uscire da evidenti individualismi affinché l’Unione dei sei Comuni possa proiettarsi verso nuove opportunità e prevedere una riorganizzazione con un salto di qualità nei processi di riordino interno.

Carmela Epifani
Consigliera capogruppo di maggioranza
San Giovanni in Persiceto

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