Coronavirus, le proposte delle Regioni al Governo

Attivare un piano straordinario di investimenti, a partire dalle opere pubbliche, che passi anche per la semplificazione burocratica e l’attribuzione di poteri speciali, come avvenuto per la ricostruzione del ‘Ponte Morandi” di Genova. 
Prorogare, oltre il mese finora previsto nel primo decreto, gli ammortizzatori in deroga nelle regioni più colpite, estendendoli fino alle piccole e piccolissime imprese di tutti i settori maggiormente interessati. E, da parte dell’Unione Europea, un intervento straordinario sul piano degli investimenti per riuscire a fronteggiare questa emergenza. 
Sono alcune delle principali proposte contenute nel documento condiviso da tutte le Regioni e presentato oggi al Governo durante l’incontro a Roma, a cui il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha partecipato collegandosi in videoconferenza dalla sede di viale Aldo Moro. Al centro dell’incontro tra Governo, Regioni, Upi (Unione Province d’Italia) e parti sociali, le misure economiche da mettere in campo a favore di imprese e famiglie per fronteggiare la crisi causata dal Coronavirus. Numerosi i punti richiamati da Bonaccini e contenuti nel testo consegnato al Governo, che guardano ai settori già e più colpiti dalla crisi, ma non solo. Tra le richieste avanzate, quella di mettere a disposizione di tutte le imprese – in particolare piccole e piccolissime e per i settori più colpiti, a partire dal turismo – la liquidità, a partire da un intervento del Fondo centrale di Garanzia.  Necessaria, poi, una misura di ristoro per le aziende che hanno subito una riduzione di ordini dall’estero e delle prenotazioni in ambito ricettivo e della ristorazione, per gli intermediari nel settore del turismo, per gli agriturismi e gli operatori congressuali.
Tra le richieste avanzate, la sospensione e la rateizzazione di tutti i tributi, lo snellimento delle pratiche burocratiche, in particolare l’accelerazione dei pagamenti e delle erogazioni della Pubblica amministrazione. Una specifica proposta è stata fatta per il settore agricolo: quella di innalzare dal 50 al 70% l’anticipo della Pac 2020 e il regime de minimis alle imprese. 
Per vari comparti, in particolare manifatturiero, turistico alberghiero e dell’edilizia, è stata chiesta la definizione normativa delle limitazioni per la diffusione del Covid-19 come causa di forza maggiore per gli inadempimenti contrattuali degli operatori economici nelle relazioni interne ed esterne al mercato comune europeo. Proposta inoltre un’azione specifica di sostegno allo sviluppo digitale delle imprese attraverso voucher/contributi; e azioni integrate a livello nazionale ed internazionale, attraverso Enit (Agenzia nazionale italiana del turismo),per supportare il settore turistico.   
E ancora: l’estensione e attivazione immediata della Cassa integrazione in deroga per tutte le aziende dei settori colpiti; l’estensione e la proroga a tutto il territorio nazionale delle misure fiscali e tributarie già previste, prevedendo al termine della sospensione un periodo di almeno sei mesi per la rateizzazione; la sospensione del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi; l’accesso facilitato al Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese. 
Un’altra richiesta avanzata è quella di indennizzare contestualmente i gestori privati di tutti i servizi correlati, dalle mense scolastiche ai servizi educativi, dal trasporto ai dormitori. Infine, nel documento presentato al Governo, anche l’attivazione del Fondo di solidarietà e la riduzione della percentuale di cofinanziamento Ue per la dotazione dei Fondi Strutturali 2021- 2027. 

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