Le interviste di CBN: Virgilio Garganelli

Un incarico di alto e prestigioso profilo, oltre che un implicito riconoscimento per un appassionato e proficuo impegno nel settore, è stato conferito al persicetano Virgilio Garganelli, da poco eletto al vertice del comitato Emiliano Romagnolo dell’UNPLI, la struttura regionale di riferimento per le Pro Loco dell’Emilia-Romagna. In occasione del suo insediamento il nuovo presidente regionale, che sarà affiancato da due vicepresidenti (uno per la Romagna e uno per l’Emilia), ha presentato il nuovo programma di mandato partendo dall’acronimo che lo contraddistingue: F.O.R.T.I.

Un motivo di orgoglio per tutta la comunità persicetana la sua nomina come organo apicale di un organismo strategico in una regione, come l’Emilia-Romagna, spesso indicata come punto di riferimento per il mondo del volontariato nei vari ambiti. Tra questi, non certo ultimo, quello della promozione del territorio nei suoi molteplici aspetti. Mi verrebbe da dire che, una volta tanto, l’uomo giusto destinato al posto giusto…
Rivestivo il ruolo di consigliere sia nell’organismo nazionale che in quello regionale delle Pro Loco. Nel tempo ho dedicato molte energie e impegno al tema della progettualità territoriale sostenuta e promossa da quella straordinaria risorsa che è il volontariato e il volontariato emiliano romagnolo in particolare. Un mondo che ho frequentato intensamente e in cui mi ritrovo come dimensione umana ed esistenziale avendolo incontrato, direi precocemente, a partire dalla mia esperienza persicetana, prima come membro nella Consulta del Volontariato poi come giovanissimo presidente della Pro Loco persicetana. Subentrai ad Adriano Furlani e ho svolto quell’incarico per ben 18 anni. Naturalmente non sottovaluto il nuovo impegno che mi offre però la possibilità, insieme a quanti rivestono insieme a me responsabilità in questo mondo complesso ma ricco di potenzialità, di sviluppare alcune idee che ho maturato nelle fasi precedenti e che ho racchiuso nell’acronimo F.O.R.T.I.
Già, l’esperienza persicetana, una sorta di fase propedeutica ai nuovi contesti. Certo una palestra importante ricordando la varietà e la ricchezza degli eventi che animavano la scena persicetana, molti nati o rivisitati proprio durante quei diciotto anni, a partire dal periodo del sindaco Giorgio Nicoli in poi…
Ricordo quegli anni con una certa emozione e con gratitudine verso i miei principali compagni di viaggio di quella fase, a partire da Andrea Balboni, Fabio Minichino, Marilena Macchi, Alberto Mantovani solo per ricordarne alcuni tra i tanti. È stata una fase creativa, foriera di risultati ed esperienze preziose da capitalizzare e sviluppare. In quella occasione l’idea vincente fu affidare ad una nuova generazione di volontari impegnati in Pro Loco il compito di creare una più stretta interlocuzione con la rete dei commercianti nella promozione degli eventi e i commercianti risposero magnificamente. Il Maggio persicetano, la Fiera d’Autunno, la Festa del Cioccolato si giovarono di questo più sinergico rapporto con i commercianti oltre che dell’entusiasmo e del dinamismo delle nuove leve di Pro Loco…
Veniamo a F.O.R.T.I.: Formazione, Organizzazione, Riconoscimento, Territorio, Inventarsi. Per il nuovo presidente un programma articolato e con un riferimento finale intrigante, quell’Inventarsi…
Se dovessi dire quale sia la parola chiave del mio programma, a parte quelle scelte per l’acronimo, di cui dirò subito, direi rete, fare rete. Durante la mia esperienza come consigliere regionale e nazionale UNPLI ho sperimentato l’efficacia di questo approccio viaggiando in varie parti d’Italia e incontrando diverse esperienze di successo sviluppate in questa chiave. Per rimanere al nostro territorio regionale citerò quella del progetto di rete su Dante, nel settecentesimo anniversario dalla morte, promosso tra le altre, dalla Pro Loco di Castel San Pietro Terme, partendo dalla presenza del Sommo Poeta in quei luoghi. Questo progetto a largo spettro, per la pluralità dei comuni coinvolti, ha potuto giovarsi dei contributi regionali della legge 5, che pone la sinergia fra diverse realtà locali come condizione per accedere al bando. D’altra parte si tratta di un criterio di assoluta razionalità. Veniamo all’acronimo e parliamo di Formazione. Le Pro Loco hanno da tempo preso atto che i contesti normativi sono mutati, le regole fiscali, di sicurezza, etc., divenute più stringenti. Anche l’uso delle nuove tecnologie, come ad esempio le piattaforme social, e il ricorso a stili di comunicazione più aggiornati ed efficaci, impongono di uscire dagli schemi del passato. Se da un lato è sempre apprezzabile la disponibilità personale a mettersi in gioco, propria di ogni volontario, dall’altro questa deve necessariamente accompagnarsi ad un corredo di formazione più che mai indispensabile. Per questo, con i miei collaboratori, sto mettendo a punto risorse formative a beneficio di dirigenti e operatori delle Pro Loco, estese anche all’ambito dell’efficacia comunicativa nel rapporto con gli stakeholders. Organizzazione: la nuova legge quadro sul volontariato impone di aggiornare i modelli giuridico organizzativi, dotandosi della forma di APS, con tutte le conseguenze che ne derivano. Si tratta anche in questo caso di un’occasione da cogliere per evolvere verso stili di organizzazione più efficienti e in grado di cogliere le opportunità di finanziamento legate a bandi pubblici. Questa considerazione è strettamente legata al tema del riconoscimento del valore che il movimento delle Pro Loco crea, non solo in termini di umanizzazione della società in senso solidaristico e di promozione delle identità locali, così ricche nel nostro Paese, ma anche in termini di ricchezza prodotta. La CGIA di Mestre ha calcolato che per ogni euro investito in Pro Loco se ne producono tre di nuova ricchezza. Questo valore aggiunto deve essere riconosciuto come tale a tutti i livelli. Posto che nel 2018 sono stati investiti 700 milioni, secondo il calcolo sempre della CGIA, il valore prodotto ammonta a 2 miliardi e cento milioni. Una piccola finanziaria. Territorio: sembra pleonastico ribadire la centralità del territorio nell’azione delle Pro Loco. Invece non lo è. Il rapporto col territorio va continuamente rinsaldato. Anche la strutturazione di UNPLI regionale, con i suoi vari livelli sottostanti, tende a mantenere stretto questo legame imprescindibile che alimenta l’azione e la progettualità delle Pro Loco.
Inventarsi?
Si tratta di un proposito ed un incitamento rivolto a tutti gli operatori di non “sedersi” ma di sperimentare e rinnovarsi sfruttando tutte le potenzialità di questo Paese, forse unico per la varietà delle eccellenze turistiche, ambientali, legate alle tradizioni locali e ai dialetti. Insomma, c’è tanto lavoro davanti a noi…

Chi conosce Virgilio Garganelli ne apprezza l’affabilità e la dote di brillante conversatore oltre che la serietà dell’impegno in ogni iniziativa che lo vede protagonista. A malincuore mi accomiato dal nostro. Davvero un motivo di orgoglio per noi persicetani saperlo nel nuovo ruolo. Noi della redazione della rivista non mancheremo di documentare la sua azione augurandogli fin da ora il successo che merita.

Fabio Poluzzi

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