VOLT: “Basta consumo di suolo!”

Oggi (7 dicembre ndr) la commissione ambiente esaminerà un progetto di legge, che rimanda di altri 3 anni l’efficacia della legge 24 sul consumo di suolo, ne allarga ulteriormente le maglie e facilita ancora di più la cementificazione nelle zone montane.

Gli effetti delle cementificazioni selvagge proprio oggi sono sotto gli occhi di tutti. I fenomeni di dissesto idrogeologico e di straripamento dei fiumi sono sempre più frequenti: ieri é straripato il Panaro e il Tiepido, con milioni di euro di danni ad abitazioni e aziende. Sempre nella giornata di ieri anche il Reno ha superato i limiti di guardia. I crolli nel piacentino di Ottobre. L’anno scorso lo straripamento del Reno a Castelmaggiore e dell’Idice a Budrio. 
É scientificamente dimostrato come l’intensificarsi di questi fenomeni sia direttamente correlato all’impermeabilizzazione dei terreni per via della cementificazione degli ultimi decenni nella nostra regione.
L’acqua non viene assorbita gradualmente dai terreni, ma incanalata artificialmente fino ai fiumi, che non reggono il carico d’acqua improvviso e rompono gli argini.

Il progetto di legge presentato in Giunta regionale è stato approvato anche dalla “coraggiosa” Elly Shlein che ha presieduto la seduta, e oggi sarà discusso dalla commissione ambiente.
“La Regione, nel giorno in cui chiede lo stato di calamità naturale per disastro ambientale,  dovrebbe andare a fondo delle cause di questi  disastri e rigettare il provvedimento che di fatto ancora una volta postpone la legge sul consumo di suolo, che la indebolisce ulteriormente, liberalizzando la cementificazione anche in appennino, e così facendo rischia di rendere questi disastri ancora più frequenti” chiede Marcello Saltarelli di Volt Bologna.

Chiediamo quindi alla Commissione ambiente di bocciare la legge e rimandarla alla Giunta. Il dissesto idrogeologico va combattuto da ora, con i fatti, non soltanto con le parole.

Ufficio Stampa Volt Bologna

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