Pandemia e disagio psicologico dei minori: Europa Verde chiede risorse e politiche per prevenzione e supporto

La pandemia ha fatto da detonatore a fragilità latenti nella fascia 0-18 anni e molti bambini e adolescenti stanno affrontando preoccupanti disturbi più o meno gravi di disagio mentale. Mentre nel corso del primo lockdown si era assistito a una minore richiesta di aiuto in campo psico-psichiatrico sia per la resistenza ad andare in Pronto soccorso, sia perché lo stress era vissuto in modo meno intenso, con la seconda ondata pandemica i dati sono esplosi in maniera drammatica. In Italia i ricoveri in psichiatria per atti di autolesionismo e tentativi di suicidio sono aumentati del 30%, mentre il 65% delle ragazze e dei ragazzi arrivati nei Pronto soccorso da ottobre 2020 ad aprile 2021 aveva tentato il suicidio o praticato atti evidenti di autolesionismo. In aggiunta a questo quadro già preoccupante, sono esplosi i disturbi del comportamento alimentare: solo per casi di anoressia si è registrato in Italia un +28% di richieste di aiuto.  

Il 24 giugno scorso sono stati pubblicati i risultati di un primo report sulla situazione di disagio dei ragazzi e sull’attività degli Psicologi scolastici resa possibile dal Protocollo tra Ministero dell’Istruzione e CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi): sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali con il rischio tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia di sviluppare disturbi più severi. Il Protocollo ha portato all’attivazione del servizio di psicologia scolastica in circa 6.000 scuole. Oltre un milione di minori hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno dedicato ai ragazzi, alle famiglie e al personale della scuola.  

Una situazione che deve essere affrontata nell’ambito delle politiche sanitarie pubbliche, puntando su servizi che sappiano aumentare la capacità di ascolto e prevenzione e valorizzando le migliori pratiche messe in atto in questi mesi, soprattutto nelle scuole.  

Antonello Giannelli, presidente nazionale ANP, Associazione nazionale presidi, ha evidenziato come la presenza di uno sportello psicologico a scuola aiuti alunni e studenti a prendere coscienza di eventuali disagi e a chiedere aiuto. Anche per il presidente di CNOP bisogna dare continuità a questa esperienza “perché abbiamo bisogno di ‘vaccini psicologici’ per la psicopandemia, e la psicologia scolastica è un presidio fondamentale”.  

In Emilia-Romagna i dati non sono così allarmanti per quanto riguarda atti di autolesionismo e tentativi di suicidio, ma anche qui la pandemia ha generato forme di disagio psicologico nei minori.  

Secondo l’Ausl di Bologna, l’aumento delle richieste di assistenza psicologica è stato del 40%. Negli adolescenti stanno aumentando sindromi come ritiro domestico tipo hikikomori, accentuazione di sintomi ossessivi, aggravamento dei disturbi del comportamento alimentare, disturbi del pensiero.  

D’altra parte, l’incremento degli accessi presso le neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza era già in forte incremento da anni.  

Occorre quindi intervenire con competenze professionali per rispondere a questo disagio dilagante che mina la solidità psicologica e il futuro delle giovani generazioni.Va in questa direzione la risoluzione depositata oggi dal gruppo Europa Verde per impegnare la Giunta della Regione Emilia-Romagna a mettere in campo risorse a sostegno di strategie efficaci e piani di azione per la prevenzione e il supporto al disagio psicologico dei minori.  

“I ragazzi si sono trovati ad affrontare una condizione nuova e complessa, con pesanti ripercussioni dal punto di vista psicologico. Sono situazioni di disagio e sofferenza che non devono rimanere tra le mura domestiche: l’intervento professionale pubblico nei servizi territoriali è doveroso per evitare l’aggravamento dei disturbi – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – Occorre inoltre portare dentro le scuole l’aiuto psicologico da parte di figure professionali competenti. Lo chiede anche il direttore dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon, che ha elogiato in particolare il progetto-pilota, avviato a maggio dall’istituto Belluzzi-Fioravanti di Bologna e replicato in altre tre scuole della provincia di Bologna, che mette a disposizione degli alunni un team composto da un infermiere, due psicologi, due sociologi, un nutrizionista, un laureato in scienze motorie, alcuni educatori”.  

Il team multidisciplinare, oltre ad operare per la prevenzione del contagio da coronavirus, sarà impegnato nel contrasto alle dipendenze, ai comportamenti violenti, e nel campo dell’educazione sessuale, della salute mentale, delle disabilità, dei disturbi alimentari e del sovrappeso con l’obiettivo di intercettare il disagio in maniera preventiva. Per Europa Verde, la messa in campo di risorse e progetti potrebbe rientrare nella cornice del nuovo Piano pluriennale per l’adolescenza, avendo come obiettivo il costante monitoraggio e il rafforzamento dei servizi di sostegno psicologico in ambito scolastico e nei servizi sanitari territoriali.  

“È necessario dare risposte in grado di intercettare proattivamente il disagio dei minori a vari stadi e livelli, andando a cercarlo anche là dove è latente “, conclude la consigliera Zamboni.  

Silvestro Ramunno
Segreteria VicePresidente Silvia Zamboni
Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna

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