Misure di sicurezza sanitaria: ancora fortemente consigliato l’uso della mascherina per gli elettori

Le elezioni politiche del 25 settembre 2022 prevedono particolari misure di sicurezza sanitaria per elettori e operatori dei seggi. Il diritto al voto viene assicurato, oltre a chi è ricoverato in ospedale (anche in reparti Covid), a chi si trovi a casa, in quarantena o isolamento fiduciario, nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali (Rsa).

Necessario il distanziamento tra elettori ed evitare assembramenti. Per l’accesso degli elettori ai seggi, per il solo esercizio del diritto di voto, l’uso della mascherina chirurgica è fortemente raccomandato: dispositivo obbligatorio, invece, per chi sia impegnato nei seggi. In questa tornata, a differenza di quella referendaria dello scorso giugno, l’elettore dovrà consegnare le schede votate al presidente di seggio e non potrà inserirle personalmente nelle urne.

Previste sanificazioni dei seggi elettorali e l’applicazione di protocolli sanitari e di sicurezza: per questo è stato previsto dal Ministero dell’Interno un fondo per l’anno 2022. Sempre al fine di prevenire rischi di contagio connessi alla situazione epidemiologica da Covid-19, le operazioni di votazione si svolgeranno nel rispetto delle modalità operative e precauzionali sancite dai protocolli sanitari e di sicurezza già adottati nelle precedenti consultazioni, e confermati per la tornata del 25 settembre (“Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2022”, sottoscritto nel maggio 2022 dal Ministro dell’interno e dal Ministro della Salute).

Anche per questa consultazione elettorale gli elettori, sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di isolamento per Covid-19 sono ammessi a esprimere il voto presso il proprio domicilio nel comune di residenza. Tra il 15 e 20 settembre l’elettore deve far pervenire al sindaco del comune nelle cui liste è iscritto una dichiarazione in cui si attesta la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dall’Asl.
Il sindaco di ciascun comune provvede a pianificare e organizzare il supporto tecnico-operativo a disposizione dei seggi per la raccolta del voto domiciliare: entro e non oltre il 24 settembre (giorno antecedente la data della votazione), comunica agli elettori che abbiano fatto richiesta di esprimere il voto nel proprio domicilio, attraverso l’ufficiale elettorale del comune di residenza; indica la sezione ospedaliera alla quale sono stati assegnati, nei comuni nei quali sono ubicate strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19; indica il seggio speciale incaricato della raccolta del voto, istituito nei comuni nei quali non sono ubicate strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19.

L’elettore, il cui voto viene raccolto nella struttura sanitaria nella quale è ricoverato o presso il suo domicilio se in trattamento domiciliare o in condizioni di isolamento, può esprimere il voto per le consultazioni per le quali goda del diritto di elettorato attivo e che si svolgano nel territorio comunale in cui si trova la sezione elettorale ospedaliera, ovvero operi il seggio speciale cui è assegnato.
Devono essere, comunque, assicurate con ogni mezzo idoneo la libertà e la segretezza del voto, nel rispetto delle esigenze connesse alle condizioni di salute dell’elettore e in stretta osservanza delle indicazioni operative impartite dalla competente autorità sanitaria.

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