Energia, Ferrara salva il teleriscaldamento: prezzo fisso a 40 cent

Un accordo salva-bollette storico a Ferrara: Comune ed Hera hanno trovato la quadra per fissare un prezzo fisso, “e basso”, per le utenze alimentare dal teleriscaldamento che sfrutta la geotermia. Un accordo a cui il Comune di Ferrara, che aveva chiesto e ottenuto un tavolo di lavoro con la multiutility, lavora da mesi e che arriva ora alle soglie dell’inverno: fissa e blocca il costo della geotermia a 40 centesimi a standard metro cubo (parametrato al costo del gas che si registrava nell’anno 2020) mettendolo così al riparo dalle oscillazioni di prezzo dovute alle attuali circostanze geopolitiche. Quando Hera e Comune di Ferrara hanno iniziato a discuterne il prezzo del gas era a 240 cent a metro cubo e il paradosso era che questo valore si applicava anche alla quota di geotermia che compone il teleriscaldamento, che a Ferrara si avvale di una fonte a “chilometri zero” (pozzo di geotermia e impianto nella frazione di Casaglia) e scalda 25.000 unità abitative. In pratica si pagavano bollette come se si usasse il gas che arriva dalla Russia quando il 40% del teleriscaldamento a Ferrara attinge dai pozzi che appunto sono a pochi chilometri dalla città.
L’accordo Comune ed Hera, siglato oggi, in pratica sgancia il teleriscaldamento dal prezzo del gas: ora le famiglie pagheranno una quota fissa per la parte di geotermia, mentre per garantire la trasparenza sulle operazioni Comune ed Hera si sono impegnati ad organizzare periodici incontri di aggiornamento da tenere indicativamente a settembre di ogni anna anche finalizzati al monitoraggio delle tariffe del teleriscaldamento.

A livello nazionale, quello di Ferrara è il primo accordo del genere, soprattutto perché si tratta di un intervento strutturale: in altri territori che sfruttano il teleriscaldamento si erano cercate soluzioni salva-bollette e ad esempio di recente è successo a Mantova, dove con un intervento una tantum sono stati restiuiti in bolletta gli extrautili della partecipata Tea Spa. Quello di Ferrara è il primo patto sul prezzo fisso della geotermia e ambisce ad essere un modello anche a tutela delle fonti rinnovabili per far sì che non debbano scontare la regola tariffaria del gas.

A Ferrara -a quanto apprende la ‘Dire’- si stima che aziende e famiglia allacciate al teleriscaldamento risparmieranno nell’anno termico 2022-2023 circa 12,5 milioni di euro (calcolati considerando il prezzo del gas pari a 196 centesimi standard metro cubo, che è il prezzo fissato di Arera per la fatturazione in acconto).áSolo due settimane fa l’assessore all’Ambiente di Ferrara, Alessandro Balboni, annunciava che il traguardo dell’accordo con Hera era vicino: “In vista della stagione più fredda, siamo vicini a trovare la quadra per un accordo che permetterà di contenere i costi che ricadono sui cittadini e abbassare le bollette attraverso un nuovo conteggio che riguarderà i consumi in modo retroattivo, cioè quelli registrati a partire dall’1 ottobre”.

L’accordo è complesso, di fatto riduce il costo della parte geotermica che determina il prezzo del teleriscaldamento di circa il 70% rispetto al costo precedente (con il gas a quotazione attuale 140 centesimi standard metro cubo) anche se in bolletta -per una serie di calcoli e di tecnicismi- la riduzione è compresa tra il 20-25%, giudicata comunque “sensibile” e soprattutto legata al criterio del prezzo fisso e basso.

I tecnici di Comune ed Hera sono stati impegnati in un percorso “complesso ma oggi più che mai trovare risposte strutturali è urgente e la geotermia è una risorsa da valorizzare soprattutto a fronte di una crisi energetica nazionale che richiede la massima attenzione alle fonti alternative di energia”, aveva detto Balboni.
«Agenzia DIRE»

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