Confagricoltura Bologna: “Emergenza lupi, servono nuovi strumenti. Bene le ultime indicazioni europee”

“I grandi carnivori, lupi in particolare, sono un problema sempre più pressante per le aziende agricole: la loro presenza è una minaccia per gli allevamenti e dalle zone montane si stanno spingendo sempre di più in pianura. Abbiamo bisogno di norme e strumenti per contenere la loro diffusione, proteggere le imprese e avere gli adeguati ristori in caso di danni. Per questo accogliamo con estremo favore la risoluzione votata dal Parlamento Europeo per cercare di frenare la loro crescita fuori controllo, salvaguardando così le aziende agricole e riducendo il pericolo per i cittadini”.
È questo il commento di Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, sul provvedimento approvato a Strasburgo – 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni – per proporre nuove misure di protezione a difesa degli animali da allevamento e delle intere comunità di montagna e di pianura dagli attacchi della fauna selvatica.
“Ora non bisogna perdere tempo e confidiamo che la risoluzione si possa concretizzare in misure a livello nazionale e locale. Solo nell’ultimo periodo, in provincia di Bologna, abbiamo avuto riscontro di diversi cani da caccia sbranati da lupi, segnale di come la minaccia sia vicina alle comunità di montagna. A rischiare sono soprattutto le aziende agricole e di conseguenza gli stessi agricoltori che ricoprono un ruolo di presidio e di tutela del territorio. Il Parlamento Europeo ha riconosciuto l’esistenza di questo problema, che sarà poi monitorato sulla base di dati scientifici ancora più accurati”.
Nei prossimi giorni è infatti prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui si parlerà della possibilità di declassare il lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.
Per Confagricoltura Bologna è inoltre molto importante che all’interno della risoluzione siano state presentate opzioni di finanziamento per la prevenzione contro i grandi carnivori e risarcimenti in caso di danni subiti, nonostante le protezioni di difesa adottate. Nello specifico questi risarcimenti non dovranno prevenire dal fondo agricolo – privando quindi risorse agli stessi agricoltori – ma dalla fiscalità generale.
Daniele Mattioli
Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna

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