Pd, la via di Taruffi: tornare con sedi e circoli nelle periferie

Il Pd riparta dalle periferie. Fisicamente, con sedi e circoli là dove “ci sono più problemi e difficoltà”. A indicare la rotta è Igor Taruffi, il nuovo responsabile dell’organizzazione dem nella segreteria di Elly Schlein, in un’intervista all’agenzia Dire. “Dobbiamo investire sulla presenza nelle sedi fisiche- sostiene Taruffi- specie nei territori più periferici. Non solo nelle periferie vere e proprie delle città, ma anche nelle aree interne”. Secondo Taruffi, infatti, “un partito di sinistra ha bisogno di esserci fisicamente dove ci sono più problemi e più difficoltà”. Per questo, ribadisce, “il nostro reinsediamento è necessario”. Al tempo stesso, aggiunge Taruffi, “siamo consapevoli che esistono anche i social e le nuove tecnologie. La politica fatta nel XXI secolo però deve conciliarsi con la presenza sui territori. Il Pd è l’unica forza politica ad oggi realmente strutturata”, anche per fare questo, sostiene il nuovo responsabile organizzativo dei dem.

Al partito, però, Taruffi è arrivato solo nelle ultime settimane, prendendo la tessera dopo la vittoria di Schlein al congresso e la sua chiamata in segreteria. Come farà dunque un ‘esterno’ a gestire la macchina dem? “Nel bene e nel male, alla fine il Pd è sempre stato l’interlocutore principale in questi anni”, risponde Taruffi, facendo leva sul fatto di conoscere già i meccanismi del partito. “L’organizzazione del Pd è articolata e complessa e io porto la responsabilità del ruolo che mi è stato affidato- aggiunge- ma non sono solo, è sempre un collettivo di persone che lavora. So che è un impegno importante, ma sarà un lavoro condiviso con tante persone”.

L’investimento su sedi e circoli, ad esempio, non può prescindere dalla situazione delle casse del Pd. “Mi confronterò con chi porta la responsabilità della gestione economico-finanziaria del partito- assicura Taruffi- ma l’insediamento territoriale è importante, avere luoghi fisici dove le persone discutono è necessario”. Del resto, aggiunge, “l’astensione è oggi il principale partito in Italia e quindi dobbiamo occuparci di come riportare le persone a occuparsi del bene comune”.

Taruffi è uno dei volti, tanti, approdati in segreteria dall’Emilia-Romagna. E’ dunque quella la regione da cui il Pd deve prendere esempio? “Non parlerei di modello vincente- si schermisce Taruffi- però dopo anni in cui essere emiliani era una condanna, perchè eravamo considerati solo bravi amministratori, ora abbiamo l’occasione di dimostrare che sappiamo anche fare politica”. L’obiettivo alla fine “resta costruire un’alternativa alla destra- sottolinea Taruffi- per batterla alle elezioni”. Destra che “sta mostrando il suo vero volto, con azioni di contrasto ai poveri e non alla povertà, come l’abolizione del reddito di cittadinanza e la guerra alle Ong”, afferma l’esponente della segreteria dem.

Pd. Taruffi: Guccini? Sarei felice di fargli io la tessera
Il nuovo organizzativo del partito e amico del cantautore: ma decide lui

– Il ‘maestro’ Francesco Guccini non esclude di iscriversi al Pd, ora guidato da Elly Schlein. E il suo grande amico Igor Taruffi, assessore in Emilia-Romagna e nuovo responsabile organizzativo del partito, gongola. “Se valuterà di fare la tessera del Pd, lo deciderà lui- dice Taruffi, parlando all’agenzia Dire- ma nel caso ciò avvenisse, sarei molto contento di fargliela io stesso”.

In un’intervista a Repubblica, nei giorni scorsi, Guccini aveva concesso un’apertura di credito al nuovo Pd. E usato, come spesso accade, parole al miele per Taruffi, a cui lo lega una lunga amicizia. “Sono sinceramente sempre commosso quando leggo quello che Guccini dice di me- commenta lo stesso assessore regionale- per me è sempre stato un punto di riferimento fondamentale, dal punto di vista culturale e non solo”.

Agenzia DIRE

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