Dimore Storiche ed emergenza climatica: giovedì 21 marzo convegno a Bologna

La fragilità del territorio regionale a fronte delle calamità naturali non risparmia il patrimonio culturale. Lo si è visto ancora una volta – dopo il sisma del 2012 – e con drammatica evidenza in occasione dell’alluvione del maggio 2023 e del terremoto che in settembre ha colpito sei comuni della Romagna ed è per questo che ora ci si interroga sulla tutela e la salvaguardia di questi beni che per il loro valore storico, artistico e identitario sono unici e che, se persi, determinano un vuoto per la collettività intera.

Questi temi saranno al centro del convegno organizzato dalla Sezione Emilia Romagna dell’Associazione Dimore Storiche Italiane in programma giovedì 21 marzo dalle ore 10.00 alle ore 13.00 a Palazzo Isolani, in via Santo Stefano 16 a Bologna.

L’iniziativa, patrocinata fra gli altri dal Ministero della Cultura, rientra nell’ambito del I° Ciclo di Convegni Nazionali – La Valorizzazione e il Sostegno dei Beni Culturali Privati – ideato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, con l’obiettivo di promuovere il confronto tra i principali attori coinvolti nei processi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale privato.

Nutrito il parterre di ospiti e autorità che prenderanno parte all’evento tra cui Anna Lisa Boni (Assessora alle Relazioni internazionali e cooperazione del Comune di Bologna), Mauro Felicori (Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna), Andrea Gnudi (Presidente Ordine Ingegneri per la provincia di Bologna), Marco Filippucci (Presidente Ordine Architetti per la provincia di Bologna) e Giacomo di Thiene (Presidente Nazionale Associazione Dimore Storiche Italiane)

“Abbiamo deciso di organizzare questa giornata per riflettere e valutare con attenzione quali direzioni intraprendere di fronte a queste emergenze climatiche ormai sempre più frequenti” spiega Beatrice Fontaine, Presidente della Sezione Emilia Romagna dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. “Lo scopo è infatti quello di rafforzare la politica di gestione e tutela dei beni culturali, mettendo in luce gli aspetti positivi che sono già stati messi in atto grazie alla collaborazione della Protezione Civile, del Segretariato del Ministero della Cultura e delle Soprintendenze ABAP. È infatti fondamentale coordinare gli sforzi, insieme anche alle Istituzioni, per gestire e recuperare il patrimonio danneggiato” spiega Fontaine. “Quanto accaduto lo scorso anno – mi riferisco all’alluvione di maggio e al terremoto di settembre che hanno colpito pesantemente il territorio appenninico della Romagna – non ha infatti danneggiato solo i beni materiali, che includono edifici storici, archivi e biblioteche, ma anche il paesaggio stesso che ha subito un dissesto idrogeologico significativo, coinvolgendo giardini storici e aziende agricole. Proprio per questo è fondamentale lavorare insieme per trovare risposte e linee guida da poter seguire”.

Nel corso della mattinata interverranno Corrado Azzollini (Segretario Regionale del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna) che ha coordinato l’Unità di Crisi e Coordinamento Regionale ed Enrico Cocchi (Direttore Agenzia Regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna).

Successivamente saranno presentati diversi case history su alcuni edifici e dimore storiche colpiti dalle calamità negli ultimi anni. Si parlerà infatti del sisma del 2012 con il caso di Villa Certani Vittori Venenti a Vedrana di Budrio, del nubifragio del 2020 con il caso di Palazzo e Giardino Giusti di Verona e dell’alluvione di maggio 2023 che ha fortemente danneggiato l’archivio della Biblioteca di Castel Bolognese.

“Le Dimore Storiche svolgono un ruolo rilevante a livello socio-economico e culturale per l’intera regione, in quanto fanno la differenza per mantenere vivi i territori, in particolare modo quelli più periferici. La loro presenza favorisce numerose filiere come quella artigiana – in particolare del restauro e della conservazione – del turismo – con ricadute positive su ristorazione e attività ricettive – e della conoscenza attraverso la valorizzazione di archivi storici che vanno ad alimentare professionalità in via di estinzione. Ci aspettiamo quindi – conclude Fontaine – che da questo convegno possa partire un percorso condiviso per la definizione di quelle strategie valide per la gestione delle emergenze climatiche e per la tutela del nostro prezioso, ma estremamente fragile, patrimonio culturale e architettonico”.

Orma Comunicazione – ufficio stampa ADSI Emilia Romagna

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