Piove, piove, piove: l’Italia è in un fango di guai

Il mese di Novembre ci ha fatto vivere momenti difficili, alluvioni, frane e danni a non finire, quasi come se la natura si voglia riappropriare di spazi che ragionevolmente sono di fatto suoi, ma che la “civiltà umana” ha pensato di sfruttare impropriamente.

Per chi legge abitualmente i miei percorsi, ma anche solamente i titoli, avrà notato spesso riferimenti alle opere di gestione delle acque del territorio, fluviali e opere di bonifica con rispettivi impianti regolatori; questo non a caso, ma perché girare in bicicletta fa vivere in modo diretto il nostro territorio e la natura che lo caratterizza, sviluppando quella sensibilità che, nei momenti critici di questo autunno, fa comprendere meglio il perché di tante cose ed avvenimenti.

Una pratica regolare e costante di questa meravigliosa attività, oltre a fare benissimo al fisico, consente di vivere il cambiamento naturale delle stagioni, dei paesaggi, dell’urbanizzazione e tanto altro, diventando noi stessi controllori e protagonisti del cambiamento.

Un bel giro in bici, aumenta la sorveglianza sul territorio in tutti i sensi, sembra banale, ma previene indirettamente attività criminose ed abusi ecologici, fa socializzare e, se poi si va anche dal fornaio e salumiere, muove anche l’economia, così una volta a casa ci si può concedere un pezzo di crescente con la mortadella.

Il giro del ponte di ferro, essendo un giro ad anello, per comodità lo faccio partire da Persiceto, ma ciascuno lo può iniziare da dove gli viene più comodo. Punto di partenza è la piazza di Persiceto, dove andiamo in direzione Anzola Emilia, passato il semaforo di via Capuccini/Budrie, avanti 500 mt, teniamo la destra e prendiamo via Bassa percorrendola tutta per 6 Km fino ad incrociare la strada che va a ponte Samoggia dove voltando a destra e seguendo la principale arriviamo a Castelletto.

Entriamo nella frazione girando prima a destra poi subito a sinistra, e proseguendo sempre diritto per 1 km, arriviamo contro la ferrovia, dove a destra prendiamo il sottopasso sbucando in località Ponte Samoggia dalla stazione ferroviaria. Seguiamo la strada e dopo 1 km incrociamo la via Emilia, voltiamo a sinistra e subito dopo il ponte a destra direzione Calcara. Percorsi 2 km un po’ trafficati, arrivati nel centro abitato, voltiamo a destra sull’unico ponte presente, lasciamo sulla destra la chiesa, e subito dopo voltiamo a sinistra in via G. Mazzini, poi fatti due curvoni, prendiamo a sinistra via Borghetto. La percorriamo tutta sempre diritto fino a passare sotto l’autostrada, 100 metri ghiaiati, e nuovamente su asfalto diventando via Mazzetto, la percorriamo tutta in mezzo a frutteti, ed in fondo a sinistra su via Fossa Vecchia. Percorso circa 1 Km, voltiamo a sinistra su via Galante, la seguiamo fino ad arrivare in corrispondenza di una casa colonica, andiamo diritto sopra l’arginino con sentiero ben visibile, 100 metri di sterrato ed eccoci arrivati su un particolarissimo ponte di ferro che attraversa il torrente Samoggia portandoci nel territorio di Bazzano. Giù dal ponte siamo nuovamente su asfalto in via Galvana, la seguiamo, ed al primo incrocio voltiamo a destra su via Ca Rossa. La percorriamo tutta ed in fondo teniamo la destra poi subito a sinistra in via Calzolara per arrivare sul ponte di Bazzano. Qui voltiamo a destra e poco dopo a sinistra seguendo indicazione “Cimitero”; gli passiamo davanti, seguiamo la strada, via Montebudello, in lieve salita, alla rotonda diritto, ed arrivati alla fine voltiamo a sinistra in discesa e all’incrocio a destra su via Matilde di Canossa direzione Monteveglio. Arrivati in centro al paese troviamo un semaforo al quale voltiamo a sinistra, passiamo sul ponte, seguiamo la strada ed in fondo voltiamo a destra direzione Stiore. Lasciato sulla sinistra il caseificio, voltiamo a sinistra su via Mozzeghine, percorriamo 1,5 km e sulla destra troviamo via Rimondello, con impegnativa salita arriviamo ad uno splendido gruppo di ville, breve tregua e poco dopo all’incrocio voltiamo a destra in via Ca Bianca, nuovamente in salita per 1 km fino ad arrivare ad incrociare via Puglie. A questo punto la salita è finita e voltiamo a sinistra per iniziare prima in piano poi una lunga discesa con veduta su tutta la pianura padana che nei giorni limpidi spazia fino alle prealpi Veronesi, arrivando dopo 3 km nei pressi di Crespellano. Qui, giunti in un incrocio ad Y, teniamo la destra in discesa e dopo 2 tornanti arriviamo sulla Bazzanese. Voltiamo a destra direzione Bologna, facciamo 300 metri, attenzione al traffico intenso, e giù a sinistra in via Papa Giovanni XXIII, sempre diritto, passiamo sopra l’autostrada e all’incrocio voltiamo a sinistra in via Martignone direzione Anzola, in fondo all’incrocio teniamo la destra ed arriviamo su via Lunga. Qua a sinistra e dopo 1.5 km siamo ad Anzola Emilia, passiamo per il centro, arriviamo alla ferrovia, facciamo il sottopasso e voltiamo a sinistra in via Mazzoni. La seguiamo per 5 km fino ad arrivare sul ponte del Samoggia, lo attraversiamo e arriviamo alle Budrie, passiamo davanti al Santuario di Santa Clelia e prendiamo via Mascellaro sulla destra che dopo circa 6 km ci riporta in zona Persiceto passando per via Viazza sulla sinistra e la ciclabile del Prugnolo tenendo sempre la sinistra.

Il giro completo sono 50 Km con 500 metri di dislivello, chiaramente da fare ciascuno con la propria andatura. Le occasioni di sosta sono molte ed i punti di interesse e panoramici abbondano. Pensando a dicembre e all’avvicinarsi del Natale, questo bel percorso che parte dalla pianura per raggiungere le prime colline, passando vicino ad aziende agricole, caseifici ed attività artigianali, potrebbe essere ottima scusa per fare un giretto in bici portandosi a casa un pezzo di formaggio e ricotta fresca, due bottiglie di vino, una pagnotta di buon pane, e perché no anche un buon salamino da mangiare in compagnia mentre ci si fanno gli auguri.

Auguri che anche Mark Bike fa a tutti i lettori ed amici pedalatori.

M.B

 

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