Spazio Archimede: la “Casa dell’Abate” al centro di un progetto di riqualificazione

I liceali della 4d liceo linguistico, sotto la guida del prof. Marco Marchesini e della dottoressa Laura Pancaldi del Museo Archeologico Ambientale e della dott.ssa Elisabetta Rizzoli del Centro Agricoltura Ambiente si sono cimentati nelle tecniche di scavo archeologico e nella analisi scientifica dei reperti sotto il profilo stratigrafico e archeobotanico. Preziosa l’esperienza in cui si sono cimentati i ragazzi tanto da risultare vincitori del bando regionale “Io amo i beni culturali”.
Gli antichi edifici con la stratificazione secolare di materiali, spesso di risulta o incorporanti risultanze fossili, e tecniche costruttive, rappresentano preziosi archivi naturali di informazioni storico-scientifiche che interpellano interdisciplinariamente i vari saperi. È questo il caso della persicetana medievale “Casa dell’Abate”, uno dei rarissimi esempi di manufatto a struttura mista legno e muratura, di proprietà del Consorzio dei Partecipanti e al centro di un progetto di riqualificazione. Ecco perché, insieme ai ragazzi che l’hanno realizzata, sabato 27 ottobre si sono dati appuntamento per un convegno di studio presso la sala del consiglio comunale di Persiceto, con il contributo scientifico e organizzativo di Silvia Marvelli, direttrice del Museo Archeologico Ambientale, tutti i protagonisti della iniziativa. Oltre al presidente del Consorzio dei Partecipanti Gilberto Nicoli, al dirigente delll’IIS Archimede Mauro Borsarini e al Sindaco di Persiceto Lorenzo Pellegatti, il prof. Rolando Dondarini dell’Università di Bologna, l’archeologo Fabio Lambertini (curatore degli scavi), Valentina Galloni di “io amo IBC” e Tiziana Trocchi della Soprintendenza Archeologica di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

Fabio Poluzzi

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